Mercati USA – Avvio sopra la parità con Nasdaq +0,8% e S&P 500 +0,2%

Avvio positivo a Wall Street a seguito in particolare di prezzi alla produzione migliori delle attese, con l’attenzione degli operatori che resta focalizzata sui segnali provenienti dal fronte macro e dalle banche centrali. Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq guadagna lo 0,8%, lo S&P 500 lo 0,2% mentre il Dow Jones oscilla intorno alla parità.

Dall’agenda odierna è emerso che a marzo l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) negli Stati Uniti è risultato in calo su base mensile dello 0,5%, a fronte di aspettative di un dato stabile.

Sul fronte del mercato del lavoro, le nuove richieste di disoccupazione, nella settimana fino all’8 aprile, risultano essere 239.000, sopra il consensus di 235.000 ed un valore precedente di 228.000.

Dati che fanno seguito a quelli di ieri sull’indice dei prezzi al consumo, risultati in miglioramento e sotto le attese, sebbene la persistenza del dato Core, in aumento rispetto a febbraio, abbia contribuito a calmare l’ottimismo degli operatori.

Un ulteriore rialzo dei tassi di 25 punti base al prossimo meeting FOMC di maggio continua a essere lo scenario più probabile, con gli operatori che si attendono poi una pausa ed un successivo cambio di rotta nella politica monetaria della Fed. I mercati scontano con una probabilità appena superiore al 50% un taglio dei tassi già alla riunione di luglio.

Cresce intanto l’attesa per le trimestrali in arrivo, partendo domani con i colossi bancari JP Morgan, Wells Fargo e Citigroup, i cui risultati potrebbero fornire nuove indicazioni sullo stato di salute del sistema finanziario.

Intanto sul Forex, il biglietto verde è in calo nei confronti delle principali valute, con l’euro/dollaro che torna sopra quota 1,10 per la prima volta dall’aprile 2022 e sale a 1,105, mentre il dollaro/yen scende a 132,4.

Tra le materie prime, leggermente in calo le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,3%) a 87,1 dollari e il Wti (-0,2%) a 83,1 dollari.

Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento sul Treasury a 2 anni scende di 5 punti base al 3,92%, mentre il rendimento sul decennale cala di 4 punti base al 3,38%.