MERCATI USA – Pesa l’incertezza sul “debt ceiling”

Wall Street prosegue la settimana negativa accentuando la correzione, in scia alle schermaglie “bipartisan” sull’innalzamento della soglia del debito pubblico, in scadenza a fine mese. La discesa si accentua, rispetto alla seduta precedente, con metà degli indici principali che lasciano sul terreno oltre un punto percentuale.

I più penalizzati sono il Nasdaq (-1,3%) e lo S&P500 (-1,2%), i due listini che avevano tirato la volata nelle settimane precedenti, mentre si difendono meglio sia il Dow Jones (-0,7%), il quale comunque arretra di oltre duecento punti, nonché il Russell 2000 (-0,3%).

I Titoli tecnologici a larga capitalizzazione cedono mediamente tra il punto e mezzo ed i due punti percentuali.

VIX in forte rialzo di oltre sette punti percentuali a quota 18,5 punti.

Sul mercato obbligazionario prima seduta consecutiva di correzione per i rendimenti che interrompe un’ascesa positiva di sette, con il Tbond che scivola di tre punti base al 3,69%.

Tra le materie prime, il petrolio guadagna oltre l’uno per cento avvicinandosi a quota 73 dollari al barile.

Giornata invece assai movimentata per i principali metalli preziosi – oro ed argento – i quali partono molto negativi, ma recuperano gran perdite delle perdite nella seconda metà della giornata in qualità di bene rifugio rispetto alla debolezza del mercato azionario. Nello specifico, l’oro annulla le perdite risalendo da un’apertura negativa di un punto e mezzo percentuale, mentre l’argento chiude in calo di poco meno dell’uno per cento rispetto ad un’iniziale discesa del -2,5%.

Sul mercato valutario il dollaro torna a rafforzarsi nei confronti dell’euro risalendo fino a 1,078.