ITALCEMENTI – PRIMO TRIMESTRE NUOVAMENTE IN PERDITA

La multinazionale bergamasca archivia i primi tre mesi del 2014 con un recupero dell'8% a livello di Ebitda grazie alla forte attenzione ai costi nonostante la sostanziale stabilità nei ricavi. Il conto economico si chiude però ancora in rosso.
  • Migliora la marginalità operativa
  • Lo scenario congiunturale resta riflessivo
  • Sui conti si riflettono i maggiori oneri finanziari a causa dei cospicui investimenti

Nel primo trimestre 2014 Italcementi ha registrato un fatturato pari a 933 milioni, ammontare che evidenzia una flessione del 3,3% su base annua riconducibile principalmente ad un effetto cambi negativo del 3,6% attenuato da una modesta crescita dell’attività (+0,2%). Dati condizionati dalla tardiva ripresa dell’Eurozona e dal rallentamento dei paesi emergenti (Nord Africa e Medio Oriente), mercati di riferimento del gruppo. Conto ItalCiononostante l’Ebitda riporta una crescita dell’8% a 96 milioni con margini reddituali in miglioramento di un punto percentuale, risultato ascrivibile soprattutto al contenimento dei costi operativi. Progresso che si riflette sull”Ebit, in rosso per 4 milioni ma in sostanziale recupero rispetto alla perdita di 16 milioni dei primi tre mesi 2013. A causa del maggiore indebitamento connesso ai cospicui investimenti gli oneri finanziari raddoppiano a 40 milioni determinando un risultato ante imposte negativo per 44 milioni a fronte di un deficit di 37 milioni rilevato nel corrispondente trimestre 2013. Il conto economico si chiude con una perdita netta di 68 milioni che si confronta con un risultato netto negativo di 78 milioni. L’indebitamento finanziario netto si è attestato a 2.136 milioni e risulta aumentato di 115 milioni sul dato di fine anno 2013 a seguito dei rilevanti flussi per investimenti effettuati nel periodo che hanno assorbito circa 165 milioni.

Per quanto concerne l’andamento borsistico si osserva che nell’ultimo mese il titolo ha sottoperformato l’indice di riferimento invertendo la tendenza positiva evidenziata a 3 e a 6 mesi.

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