A2A – NEI 9 MESI CALO DELL’EBITDA MA TIENE L’UTILE

La difficile situazione economica in Italia e il calo della domanda d’elettricità e di gas pesano sul margine operativo lordo che scende del 6,7% su base annua mentre l’Ebit migliora a 419 milioni (+2,9% su base annua) grazie ai minori ammortamenti e accantonamenti. L’utile netto risulta in linea con quello dei nove mesi 2013 grazie all’importante contributo del terzo trimestre. In riduzione anche l’indebitamento finanziario netto rispetto al dato al 30 giugno.

Parziale recupero per il gruppo controllato dai comuni di Milano e Brescia grazie a un terzo trimestre 2014 molto positivo. Nei conti dei nove mesi pesa, però, il deterioramento di alcuni dei mercati principali in cui opera come quello del gas e dell’elettricità. In particolare, i consumi di gas in Italia sono diminuiti del 4,4% su base annua e la domanda d’energia elettrica è scesa del 3% rispetto ai nove mesi del 2013, accompagnata da una riduzione del PUN di circa il 20 per cento.

Il fatturato di A2A è così sceso a 3,63 miliardi (-11% rispetto ai nove mesi 2013). La riduzione dei costi operativi, soprattutto nel corso terzo trimestre, ha però permesso di frenare la discesa del margine operativo lordo al 6,7% su base annua. L’Ebitda ha risentito delle peggiori performance operative di tutte le filiere ad eccezione della divisione “Reti”. Il margine operativo lordo della divisione “Energia” infatti si è attestato a 377 milioni (-5,5%) anche a causa della peggiore performance di Epcg , che aveva beneficiato di un’elevata idraulicità nei primi nove mesi del 2013. La divisione “Ambiente”, il cui Ebitda è ammontato a 165 milioni (-23%) ha subito l’impatto negativo derivante dalla cessazione degli incentivi Cip 6. L’effetto dell’inverno eccezionalmente mite continua ha farsi sentire anche sui nove mesi, con il margine della filiera “Calore e Servizi” che si è ridotto del 30%. Di segno opposto invece la variazione del margine del comparto “Reti” (221 milioni) cresciuto del 29% per merito del recupero di alcuni contributi relativi ad esercizi passati e per effetto dell’incremento delle tariffe di distribuzione della controllata EPCG. Risultati sopra le stime (+9,7% sul consensus) anche per l’Ebit posizionatosi a 419 milioni e in crescita del 2,9% su base annua grazie al minore impatto degli ammortamenti (+17 milioni) e all’inattesa riduzione di ben 51 milioni degli accantonamenti rispetto al dato dello stesso periodo del 2013 a seguito della risoluzione di alcuni contenziosi con enti locali e del venir meno del rischio di inesigibilità di alcuni crediti verso clienti.

Al di sotto del risultato della gestione caratteristica, in discesa del 19,6 % su base annua anche la voce che comprende gli oneri finanziari dei primi nove mesi del 2014, grazie all’effetto combinato del minore indebitamento finanziario netto medio e del più basso costo medio del debito sceso a circa al 3,8% rispetto al 4% del 2013.

Il tax rate, che nei nove mesi risulta superiore di 2 punti percentuali alla media 2013 ha però impattato sulla performance dell’utile netto mantenutosi stabile rispetto al periodo di riferimento a 159 milioni.

 

Fonte. dati societari, consensus fornito dalla società. Elaborazione redazione albertonosari.it
Fonte. dati societari, consensus fornito dalla società. Elaborazione redazione albertonosari.it

Segnaliamo, infine, la flessione a 3,46 miliardi dell’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2014. Un valore lievemente inferiore alle attese e a quello dello scorso 30 giugno grazie alla forte generazione di cassa che ha permesso di finanziare agevolmente gli investimenti tecnici, pari a 205 milioni, in crescita del 5,7% su base annua.

Fonte. dati societari, consensus fornito dalla società. Elaborazione redazione albertonosari.it
Fonte. dati societari, consensus fornito dalla società. Elaborazione redazione albertonosari.it

Luca Valerio Camerano , amministratore delgato di A2A nella conference di ieri si è soffermato sul tema del processo di consolidamento nel settore delle ex-municipalizzate. In attesa di capire quali saranno gli incentivi previsti dalla legge di stabilità, il presidente Giovanni Valotti, e l’Ad Valerio Camerano hanno aperto all’ipotesi una fusione con Linea Group, la multiutility di Cremona, Lodi, Pavia, Crema e Rovato, che potrebbe anche essere estesa ad Acsm-Agam e ad altre realtà minori. È stato, poi, confermato l’interesse per rilevare il nucleo idrico di Terni e per il portafoglio clienti di E.ON Italia. A2A ha anche in corso un dialogo con il governo del Montenegro per rinnovare la partnership in Epcg in cui detiene circa il 40%, ma in caso di esito negativo del negoziato non esclude di uscire dall’azionariato.

Sempre ieri, il consiglio di amministrazione di A2A ha approvato il rinnovo del programma di emissioni obbligazionarie adottato il 19 settembre 2012, incrementando l’importo massimo complessivo delle obbligazioni da emettere a 4 miliardi di euro. Inoltre, lo stesso organo ha confermato l’emissione di prestiti obbligazionari non convertibili per un ammontare massimo complessivo di un miliardo di euro entro il 31 dicembre 2016 con lo scopo di garantire un’adeguata flessibilità finanziaria a supporto dei piani operativi del gruppo e alla gestione efficiente dei profili di rimborso del debito a sostegno del rating della società.