Il Prestito Ponte è una delle principali operazioni con cui Gtech intendeva finanziare la fusione con Igt, annunciata il 16 luglio (leggi articolo qui). L’ammontare complessivo di questo prestito avrebbe dovuto coprire, oltre all’esborso finanziario legato all’operazione (3,7 miliardi di dollari), anche i rischi di un eventuale rimborso anticipato delle obbligazioni a lunga scadenza emesse da Igt e da Gtech stessa e il rischio di recesso da parte dei soci fino ad un massimo del 20%. Questo ammontare era stato fin dall’inizio precauzionalmente sovrastimato infatti, come si evince dalla tabella sottostante, erano stati richiesti 10,7 miliardi a fronte di 8,4 miliardi di potenziali uscite stimate dal management, escludendo l’eventuale recesso. Una razionalizzazione del Prestito Ponte era già iniziata a fine ottobre quando era stato ridotto da 10,7 a 10, 2 miliardi e oggi, alla luce dei nuovi impegni dei portatori di obbligazioni di Gtech viene ridotto ulteriormente a 6,6 miliardi.

In relazione alla procedura di consent solicitation proposta dalla stessa Gtech, anche i portatori di obbligazioni del gruppo hanno infatti approvato la fusione per l’ incorporazione di GTECH in Georgia Worldwide come parte dell’acquisizione di IGT e nel farlo hanno rinunciato a far valere qualsiasi causa di inadempimento, anche potenziale, relativo alle obbligazioni con scadenza al 2018 e 2020 , per un valore complessivo di un miliardo. A seguito di tale approvazione, scompare uno dei rischi principali che giustificava parte del prestito ponte senior a 364 giorni che quindi è stato ulteriormente ridotto di circa 1,5 miliardi di dollari.
Inoltre, GTECH ha sottoscritto con Credit Suisse, Barclays e Citigroup, che agiscono in qualità di joint lead arranger del Prestito Ponte, un accordo di modifica della lettera di impegno per il Prestito Ponte che riduce tale finanziamento di circa ulteriori 2,1 miliardi di dollari allo scopo di dimensionarlo in linea con le effettive esigenze finanziarie dell’operazione. A seguito di queste riduzioni e della diminuzione comunicata in precedenza di circa 0,5 miliardi di dollari , l’importo massimo originale del Prestito Ponte di circa 10,7 miliardi è stato ridotto a circa 6,6 miliardi. La quota di partecipazione di ciascuna banca finanziatrice per il Prestito Ponte è stata ridotta pro-quota.
Commento
La notizia è positiva poiché con la riduzione del prestito ponte alle effettive esigenze finanziarie dell’operazione Igt si riducono i costi legati a tale prestito, per un ammontare che stimiamo in 54 milioni per le fees ed in almeno 70 milioni per gli interessi passivi che al netto dell’effetto fiscale dovrebbero rappresentare oltre il 2% della market cap di Gtech. Il titolo non mostra però alcuna reazione positiva alla notizia in quanto nel primo pomeriggio guadagna lo 0,5% a fronte di un indice Ftse mib in crescita dell’1,1%.