Secondo le statistiche AITEC, Associazione Italiana Tecnico Economica Cemento, il trend negativo relativo al consumo di cemento in Italia prosegue in novembre con un calo del 7,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, perdendo lo 0,2% rispetto al mese di ottobre. Nessun miglioramento quindi nelle consegne di cemento in questa fase finale dell’anno e anche le attese per l’anno prossimo non sembrano prevedere nulla di buono. Sicuramente le condizioni metereologiche hanno avuto un impatto importante, ma il risultato è determinato soprattutto dalla debolezza strutturale del mercato di sbocco (settore costruzioni). Il calo dei consumi di cemento in Italia da inizio anno è stato del 6,1%.
Evidente la ricaduta sul comparto industriale del cemento ormai sotto stress nel nostro Paese da sette anni consecutivi.
Delle big del cemento, la leader Italcementi ha fatturato nel terzo trimestre 2014 153,6 milioni (-7,5% a/a), il 30% delle vendite in Europa Centro-Occidentale e circa il 14% del totale, fissando a 2,2 milioni l’Ebitda adjusted (flat a/a), rispettivamente 4% dell’area europea e l’1,3% del totale. L’Ebitda adj. del settore cemento della multinazionale bergamasca in Italia è stato penalizzato dagli effetti negativi dei volumi e prezzi, rimanendo comunque sui livelli dell’anno scorso grazie ai rilevanti risparmi sui costi variabili e fissi, conseguiti soprattutto tramite la riduzione dei costi energetici e la ristrutturazione dei siti produttivi, oltre che i contributi positivi derivanti dalla gestione dei diritti di emissione di CO2. Il titolo segna il +0,2% in Borsa, sovraperformando l’indice Ftse Italia All Share di 0,6 punti percentuali.
Buzzi Unicem invece ha fatturato in Italia nel terzo trimestre 2014 101 milioni, circa il 14% del totale (-18% a/a) e 0,8 milioni di Ebitda, circa lo 0,4% dei ricavi totali. A impattare sul risultato, oltre ai bassi volumi in Italia, anche il mancato apporto dell’export dovuto alla forte concorrenza dei paesi del sud europeo. Le stime di consensus sui ricavi del gruppo nel nostro Paese da inizio anno sono state riviste al ribasso del 12%, mentre rispetto al 31 ottobre, data precedente la pubblicazione della trimestrale, del 3%. Il titolo segna il +1,14% in Borsa, sovraperformando l’indice Ftse Italia All Share dell’1,5%.
