
Gli azionisti di Tirreno Power, società di produzione di energia elettrica controllata al 50% da Engie (ex Gaz de France Suez) al 39% da Sorgenia, e al 5,5% da Iren ed Hera, hanno siglato ieri un accordo vincolante con un consorzio di dieci banche per la ristrutturazione del debito di 890 milioni. È quanto riportato in un articolo di oggi de “Il Corriere della Sera” da cui anche emergono i dettagli dell’accordo: 350 milioni saranno rinegoziati con una scadenza al 2014, 290 milioni saranno convertiti in altri strumenti finanziari, e saranno emessi nuovi bond convertibili per 250 milioni. E’ previsto, inoltre, un aumento di capitale da 100 milioni. L’accordo definitivo potrebbe arrivare entro la fine di giugno.
Iren ed Hera hanno azzerato il valore della loro partecipazione già nel bilancio 2013 e pertanto non sono esposte al rischio di ulteriori write-off nel 2015. Nel caso in cui dovesse partire il sopracitato aumento di capitale le due ex-municipalizzate dovrebbero staccare un assegno da 5 milioni l’una che non avrebbe alcun impatto sulla struttura finanziaria delle società, che avevano al 31 dicembre 2014 avevano un indebitamento finanziario netto rispettivamente pari a 2,28 miliardi e a 2,64 miliardi.