IREN – SALE L’UTILE E SCENDE IL DEBITO NEI 9 MESI

Il gruppo guidato da Massimiliano Bianco ha archiviato il periodo gennaio-luglio del 2015 con una crescita dell’Ebitda (+2,7% su base annua). Il miglioramento delle performance operative delle business unit Ambiente (+46,5%), Mercato (+17,6%), Infrastrutture Idriche (+5,2%) e Infrastrutture elettriche (+4,3%) hanno più che compensato la flessione della divisione Generazione e teleriscaldamento (-14,7%). L’Ebit è diminuito del 10,6% su base annua a causa dell’aumento degli ammortamenti connesso al consolidamento di Amiat. L'utile netto è balzato dell'11,4% su base annua, grazie a una migliore gestione finanziaria, ai risultati positivi delle controllate, alla cancellazione della Robin Hood Tax e alla riduzione dell'Irap. L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2015 è sceso del 5,7% rispetto alla fine del 2014, con gli investimenti che sono diminuiti del 30,9% rispetto ai primi nove mesi del 2014.

Il gruppo controllato dai comuni di Torino, Genova, Reggio Emilia, Parma e Piacenza ha chiuso i primi nove mesi del 2015 con ricavi consolidati pari a 2,2 miliardi, in crescita del 7,1% su base annua, confermando il trend positivo già registrato nel primo semestre dell’anno in corso. L’incremento del giro d’affari riflette l’allargamento del perimetro di consolidamento, all’interno del quale il 23 dicembre 2014 è entrata Amiat, società che svolge l’attività di raccolta rifiuti nella città di Torino.

L’Ebitda generato nel periodo gennaio-settembre del 2015 è stato pari a 497,6 milioni, in crescita del 2,7% su base annua. Nel dettaglio, è stato in forte crescita su base annua (+46,5%) il margine operativo lordo prodotto nei primi nove mesi del 2015 dal ramo Ambiente (che pesa l’11,5% dell’Ebitda totale), grazie soprattutto al consolidamento di Amiat. Importante, inoltre, la conferma del trend decisamente positivo (+17,6% su base annua) registrato nell’area Mercato (il 13,3% del totale), specialmente il settore vendita gas, che ha beneficiato di un rilevante incremento dei margini unitari oltre che di una crescita dei volumi venduti. Il margine del segmento delle Infrastrutture idriche della divisione Reti (46,9% del totale) è aumentato del 5,2% rispetto ai primi nove mesi 2014, riflettendo il positivo andamento dei ricavi tariffari e i minori costi, legati principalmente all’ottenimento di importanti sinergie operative derivanti dall’ampliamento del perimetro di attività all’ambito di Savona. Anche l’Ebitda generato dal segmento Infrastrutture elettrice è cresciuto del 4,3% su base annua, principalmente grazie ad attività di efficientamento operativo e a conguagli relativi ad anni precedenti. In riduzione del 14,7% su base annua, invece, il margine dell’area Generazione e teleriscaldamento (24,2% del totale), dovuta alla scadenza degli incentivi sulle produzione cogenerativa della centrale di Moncalieri per un valore di circa 13 milioni di euro e all’assenza di alcuni elementi positivi non ricorrenti riportati nei primi nove mesi del 2014.

17.11.2015 - Iren, 9 mesi 2015_Conto Economico

L’Ebit è risultato in flessione del 10,6% su base annua a 252,8 milioni, a causa del rilevante aumento della voce ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni (+21,4%), legato al consolidamento di Amiat e alla discontinuità sugli accantonamenti a fondi rischi, che nei primi nove mesi del 2014 si erano caratterizzati per il rilascio di una quota rilevante di fondi a seguito del venir meno del relativo rischio. Al netto di quest’ultimo elemento la variazione del risultato operativo sarebbe stata positiva.

L’utile netto di competenza del gruppo ha raggiunto quota 98,8 milioni, in crescita dell’11,4% rispetto a quanto registrato nei primi nove mesi del 2014. Su tale risultato hanno inciso positivamente diversi fattori. In primo luogo, una gestione finanziaria più favorevole, grazie principalmente alla diminuzione dell’indebitamento finanziario medio e alla riduzione del costo del debito. In secondo luogo, i migliori risultati delle società consolidate col metodo del patrimonio netto. Infine, il minor tax rate legato all’abolizione a inizio anno dell’addizionale Ires (la cosiddetta Robin Hood Tax) e la deduzione del costo del lavoro dall’Irap; le imposte dell’esercizio sono, infatti, diminuite quasi del 24%, con il tax rate che è passato dal 47,3% al 37,6 per cento.

Sul fronte dello stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2015 si è attestato a 2,16 miliardi, in decremento del 5,7% rispetto al dato al 31 dicembre 2014. A ciò hanno contribuito sia i risultati del periodo che una migliore gestione del capitale circolante netto. Il processo di ottimizzazione del profilo finanziario ha raggiunto alcune tappe fondamentali, fra cui l’ottenimento del rating “BBB-“ (ossia “investment-grade”) con outlook “stabile” da parte dell’agenzia Fitch, che ha permesso al gruppo di affacciarsi sui mercati finanziari attraverso una recente emissione obbligazionaria.

17.11.2015 - Iren, 9 mesi 2015_Debito netto

Gli investimenti lordi realizzati nel periodo ammontano a 161,9 milioni, in flessione del 30,9% rispetto all’analoga frazione del 2014. La riduzione ha riguardato soprattutto la business unit Generazione e teleriscaldamento (-58,1% su base annua).

17.11.2015 - Iren, 9 mesi 2015_Investimenti lordi