La deadline per le offerte vincolanti su Inwit sarebbe fissata al 15 marzo. Sarebbero due le offerte non rilevanti ricevute da Telecom Italia, che oggi detiene il 60% del capitale. Se dovesse accettare la proposta del duo Cellnex-F2i, Telecom Italia incasserebbe 1,2 miliardi e resterebbe in minoranza con il 15 per cento. Da Ei Towers invece incasserebbe 1 miliardo, ma resterebbe con una quota di controllo del 30 per cento. I due schemi alternativi saranno valutati durante il board di Telecom Italia previsto per la metà di febbraio, mentre per una decisione più concreta sulle offerte vincolanti si dovrà aspettare il cda del 17 marzo.
Nella fase preliminare Ei Towers che avrebbe offerto 5 euro per azione per una quota pari al 29,9%, mentre Cellnex avrebbe offerto meno di 4,5 euro per azione, inferiore al prezzo di Borsa di ieri di 4,65 euro, per rilevare il 45% di Inwit. Per il restante 15% dovrebbe successivamente lanciare un’Opa. Telecom Italia ha già annunciato di non ritenere soddisfacente la proposta, quindi Cellnex dovrà probabilmente rivedere la sua offerta per la fase finale. Ricordiamo che dal punto di vista industriale, la società spagnola, con gli 11.500 siti di Inwit, potrebbe sfruttare le sinergie con le circa 8 mila torri rilevate in Italia da Wind.
Si noti che la proposta di Cellnex pone per Telecom Italia una delicata questione a livello competitivo. La società spagnola infatti detiene parte delle torri di Wind. Qualora acquisisse quelle di Telecom Italia è facile ipotizzare che azzererebbe le torri di Wind e sposterebbe i trasmettitori di Wind sulle torri di Inwit. Molti osservatori ritengono che le torri di Inwit abbiano una posizione migliore rispetto a quelle di Wind. Ciò porterebbe un indubbio vantaggio per Wind e in prospettiva anche per 3Italia con cui Wind dovrebbe fondersi. Occorre valutare se questo possa andare anche nell’interesse di Telecom Italia.