Stamattina prima dell’apertura dei mercati il gruppo presieduto da Fulvio Zugno ha alzato il velo sui conti del quarto trimestre del 2015.
I ricavi sono aumentati del 9,2% su base annua ma sono stati inferiori alle stime degli analisti, mentre il margine operativo lordo si è attestato a 28,9 milioni, in miglioramento del 26,2% rispetto al periodo ottobre-dicembre del 2014 e superiore ai 25,4 milioni indicati dal consensus. In particolare, l’Ebitda generato dalla attività di Vendita di gas ed energia elettrica è balzato del 51,3% su base annua, mentre quello del business della Distribuzione gas si è contratto del 5,1 per cento. Nel dettaglio, l’incremento è attribuibile al segmento delle vendite di gas, che nel 4° e nel 1° trimestre fanno registrare il loro picco stagionale.
La voce Ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti è rimasta stabile nel quarto trimestre 2015, spingendo la volata dell’Ebit, cresciuto del 38,6% su base annua raggiungendo quota 21,6 milioni, valore ben al di sopra dei 17,4 milioni stimati dagli analisti.
Al di sotto della gestione caratteristica, i minori oneri finanziari netti e il maggior contributo delle partecipazioni contabilizzate con il metodo del patrimonio netto hanno determinato il sensibile miglioramento dell’utile ante imposte. Progresso che è stato parzialmente compensato dal raddoppio delle imposte, con un tax rate passato a 27,1% dal 20,4% del quarto trimestre 2014.
Il conto economico di Ascopiave si è così chiuso con un utile netto balzato del 46,1% a 16,9 milioni, battendo il consensus di oltre il 35 per cento.
Sul fronte dello stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2015 è lievitato del 17,6% rispetto al dato di fine settembre a 114 milioni, risultando di quasi 10 milioni superiore al valore previsto dai broker.
Gli investimenti effettuati nel quarto trimestre del 2015 sono cresciuti del 25,9% a 9,6 milioni, superando i 7,2 milioni indicati dal consensus.
Positiva la reazione del titolo a Piazza Affari, con un rialzo delle quotazione dell’1,8% a fronte di un Ftse Mid Cap e di un Ftse Italia Servizi Pubblici entrambi in calo di mezzo punto percentuale.