STEFANEL – NON RISPETTA I COVENANTS MA MIGLIORA LA GESTIONE OPERATIVA NEL 4°TRIM.15

Il gruppo veneto guidato da Giuseppe Stefanel ha chiuso il quarto trimestre 2015 con un miglioramento della gestione operativa, tornata in pareggio, grazie allo sviluppo pari all’11% dei ricavi. L’ultimo trimestre dello scorso anno chiude tuttavia con una perdita di 2,8 milioni, penalizzato da oneri straordinari netti per 1,9 milioni e da oneri finanziari per 1 milione. Il Board ha avviato un nuovo Piano Industriale triennale al fine di reperire risorse finanziarie volte al rafforzamento del gruppo, che a fine 2015 non ha rispettato i covenants stabiliti con le banche finanziatrici.

Il Cda di Stefanel, che opera nel settore dell’abbigliamento con l’omonimo brand, ha approvato il bilancio 2015, dopo il posticipo di marzo per il mancato rispetto di alcuni parametri finanziari previsti nell’accordo di ristrutturazione del debito, sottoscritto nel giugno 2014 con le banche finanziatrici. Dall’analisi dei dati degli ultimi tre mesi dello scorso anno si rileva che il gruppo ha registrato ricavi netti per 38,3 milioni, in crescita dell’11% rispetto al corrispondente periodo del 2014. Un risultato che ha consentito un miglioramento del 23% dell’Ebitda, portando il relativo margine al 4,6 per cento. Margine che resta positivo anche a livello di Ebit, grazie all’inversione di segno della gestione operativa tornata seppure di poco sopra il punto di pareggio (rispetto al deficit di 0,8 milioni del 4° trimestre 2014).

Sono quindi i risultati negativi della gestione finanziaria, per un milione (-41,2%) e di quella straordinaria, per 1,9 milioni (che si confronta con i 3,8 milioni di proventi straordinari netti del 4° trim. 2014), a determinare la perdita finale di 2,8 milioni (a fronte dell’utile di 1,3 milioni di fine 2014).

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A fine dicembre l’indebitamento finanziario netto ammontava a 82,2 milioni, mantenendosi sostanzialmente in linea con il dato di fine settembre. Ricordiamo che, nel giugno 2014, la società aveva perfezionato un accordo con le banche finanziatrici con scadenza 31 dicembre 2017. Sulla base dei dati di bilancio 2015 alcuni parametri previsti dal suddetto accordo non risultano rispettati. Pertanto le quote di finanziamenti a medio lungo termine presenti in bilancio sono state riclassificate con scadenze a breve termine.

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In considerazione di quanto sopra indicato in merito alla rinegoziazione dei debiti, il CdA ha avviato la predisposizione di un nuovo Piano Industriale 2016-2019, subordinato all’ottenimento di nuove risorse finanziarie dall’esterno. A tal fine la società ha avviato, con il supporto dell’advisor finanziario Rothschild, una serie di incontri e colloqui da una parte con gli istituti di credito e dall’altra con possibili partner interessati a “valutare eventuali operazioni tese al rafforzamento patrimoniale e finanziario del gruppo”.