SERVIZI FINANZIARI –SETTIMANA TURBOLENTA CON VENDITE SU ANIMA E SCATTO DI POSTE ITALIANE

Ottava negativa per Piazza Affari, che cede il 3,8% in presenza di dati macroeconomici non incoraggianti e della debolezza del settore bancario, su cui si riflettono, fra l’altro, le preoccupazioni sui crediti problematici (NPL) e le incertezze sulla ricapitalizzazione di Veneto Banca a cui potrebbe seguire un altro intervento del Fondo Atlante proprio mentre si avvicina l’aumento di capitale da un miliardo del Banco Popolare. Operazione richiesta dalla Bce e propedeutica alle nozze con Bpm ma anche fonte di una marcata sottoperformance a cui ora si aggiunge uno sconto del 29% rispetto al theoretical ex right price (TERP), calcolato sul prezzo di chiusura del giorno precedente (4,17 euro)e quindi lievemente meno di quanto previsto dagli analisti. La settimana appena conclusa è stata anche quella delle tradizionali considerazioni del Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che ha messo altra benzina sul fuoco invocando la necessità di ridurre i costi operativi del sistema creditizio, a partire da quelli dei dipendenti, e di ridimensionare l’enorme dimensione dei crediti problematici. Ed alle preoccupazioni sul sistema creditizio italiano si sono affiancati i timori per l’esito del referendum sulla permanenza della Gran Bretagna nell’euro in calendario nella terza decade di giugno e quelli per i dati macro, con le debolezze del settore manifatturiero negli USA, in Europa e in Cina a cui sono seguiti i deboli dati sull’occupazione Americana di Maggio. Scenario a fronte del quale si sono allontanati i timori di un ritocco ai tassi di interesse americani, mentre la Bce di Mario Draghi ha confermato il Quantitative easing e scelte espansive sono confermate pure in Giappone ed in Cina. Questo anche se gli scenari macro restano deludenti e con essi l’andamento delle materie prime, a partire dal prezzo del petrolio, che è rimasto al di sotto dei 50 dollari a barile anche per il fallimento della riunione Opec, che ha confermato le divisioni e quindi non ha raggiunto un nuovo accordo sul tetto massimo di produzione come da attese. La settimana a Piazza Affari è stata quindi complessa ed ancora peggio è andato per il settore dei servizi finanziari, il cui indice è arretrato de 4,8% a 68288,19 punti sottoperformando del 2,5% l’indice EURO STOXX Servizi Finanziari, che a sua volta risulta comunque negativo confermando le problematiche presenti nel mondo delle banche e della finanza a livello europeo. Il titolo più venduto è stato Anima, che ha perso l’8,1% del suo valore (-13% a 1 mese) anche per l’annuncio dell’uscita dal FTSE MIB a partire dal 20 di giugno, quando sarà sostituita da Recordati, che nel frattempo ha segnato nuovi massimi. Settimana deludente anche per gli altri titoli del risparmio gestito, con Azimut sotto del 5,3%anche per l’uscita di MorganStanley, cheè scesa dal 5,667 allo 0,614 per cento, e nonostante l’approvazione della Banca d’Italia alla trasformazione di Cgm Italia Sim in Sgr nell’ambito del processo di riorganizzazione del gruppo. In controtendenza Poste italiane, che guadagnano l’1,8% nella settimana nella quale il Governo ha deciso di cedere la partecipazione del Tesoro in parte alla Cdped il restante 29,7% tramite una nuova offerta riservata al mercato.

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