Utility – Ottava corta da dimenticare per il settore. A2A ed Enel sotto pressione

Nelle ultime quattro sedute, piazza Affari ha lasciato sul terreno complessivamente il 4%, registrando così la peggiore performance tra le piazza finanziarie del vecchio Continente. A zavorrare il listino milanese, non solo la ripresa delle vendite sul comparto bancario, ma anche la decisa debolezza del settore utility e delle rinnovabili. L’indice Ftse Italia Servizi Pubblici ha, infatti, lasciato sul terreno il 4,3%, sostanzialmente in linea con l’andamento dello Stoxx Europe 600 Utilities.

All’interno del paniere italiano in esame, i titoli che hanno sofferto di più sono stati quelli maggiormente esposti alla generazione di energia elettrica, che poi sono anche quelli con il maggiore coefficiente Beta all’interno del Ftse Mib. Stiamo parlando di Enel e A2A, che hanno lasciato entrambi sul terreno il 5,2% rispetto alla chiusura di venerdì 12 agosto, in assenza di notizie negative su entrambi i gruppi. Anzi, con riferimento al gruppo guidato da Francesco Starace, nei giorni scorsi si è appreso che una delle controllate attive in Sud America si è aggiudicata la maggiore capacità complessiva all’interno del processo di assegnazione di una maxi fornitura di energia elettrica in Cile. All’interno delle Big Cap, pesante anche Terna (-3,8%), nonostante emergano nuovi dettagli sulla vendita di una quota di minoranza della società di distribuzione elettrica greca da parte del governo di Atene. Entro la metà di ottobre dovranno essere presentate le offerte per rilevare il 24% di Admie, mentre il processo di vendita dovrebbe concludersi entro il primo trimestre del 2017. Tra i pretendenti, la cinese State Grid, la francese Rte International e il consorzio italiano formato da Terna e da F2i.

Nell’ambito delle Mid Cap, la peggiore performance borsistica nelle ultime quattro sedute è stata registrata da Erg (-3,2%), seguita da Iren (-2,8%), mentre ha limitato le perdite Ascopiave (-1,5%), che rimane così non lontana dai suoi massimi storici.

Tra le Small Cap, le quotazioni di Alerion Clean Power (-5,2%), TerniEnergia (-5%) e Falck Renewables (-3,8%) hanno perso tutto o parte di quanto avevano guadagnato nella settimana prima della pausa di Ferragosto. In decisa controtendenza, invece, Acsm-Agam (+5,9%) sulla scia dei buoni risultati del secondo trimestre del 2016, ma anche dei possibili sviluppi sul fronte delle operazioni straordinarie.

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