Mercati – Campari è la regina di piazza Affari da inizio 2016

Nel periodo gennaio-agosto dell’anno in corso l’indice principale del listino milanese, il Ftse Mib, ha perso il 20,9% del proprio valore. A livello mondiale, solo la Borsa del Kenya ha registrato dall’inizio di quest’anno una performance peggiore, pari a -21,3 per cento.

YTD titoli Ftse Mib

A pesare sull’andamento del paniere più importante del mercato azionario italiano il crollo dei titoli bancari, il cui relativo indice settoriale ha lasciato sul terreno il 45,7% rispetto ai valori di fine 2015. Basti pensare che dei 40 titoli che compongono il Ftse Mib, quelli che finora hanno accumulato le perdite più consistenti appartengono quasi tutti al comparto creditizio, in primis Mps, le cui quotazioni hanno perso l’80,4% del proprio valore negli ultimi otto mesi. Male anche le Popolari, con in testa il Banco Popolare (-76,5%), Ubi Banca (-61,1%) e Bpm (-58,3%). Ad alimentare le vendite sui bancari una serie di elementi, tra cui l’irrisolta questione dell’enorme mole di crediti inesigibili iscritti nei bilanci di alcune aziende di credito a valori ben superiori a quelli di mercato, i poco brillanti risultati degli stress test di fine luglio, la bassissima redditività anche a causa di un contesto di tassi praticamente azzerati, la mancata ripresa economica in Italia, ma anche i tempi eccessivamente lunghi d’implementazione della fusione tra il Banco Popolare e Bpm.

Da inizio 2016 soltanto 11 titoli, tutti non finanziari, su 40 hanno regalato qualche soddisfazione ai propri azionisti in termini di performance borsistica. In vetta troviamo Campari, che nel periodo in esame ha guadagnato il 21,9 per cento. Negli ultimi mesi il gruppo, che realizza gran parte del proprio fatturato negli Stati Uniti, ha beneficiato di un effetto cambi positivo e di una crescita record dei consumi americani a giugno.  Senza dimenticare la spinta proveniente dalle operazioni di M&A (Grand Marnier), con il titolo che a inizio agosto ha toccato il nuovo massimo storico a 10,06 euro.

Al secondo posto di questa speciale classifica dei titoli con la migliore performance all’interno del Ftse Mib troviamo Moncler (+15,1%). Il gruppo del lusso è stato in grado di presentare negli ultimi trimestri risultati superiori alle attese degli analisti sia in termini di fatturato sia a livello di margini. Allo stesso tempo, sta effettuando investimenti importanti nello sviluppo del network commerciale, con l’apertura di molti punti vendita in località strategiche. I risultati del 1° semestre 2016 hanno poi mostrato una crescita del 17,1% su base annua del fatturato, con una buona marginalità.

Sul terzo gradino del podio troviamo Buzzi Unicem (+14,8%), che può contare su una buona solidità patrimoniale, con un rapporto Debito/Equity più basso della media del settore. A trainare le quotazioni dei titoli della multinazionale di Casale Monferrato, il buon andamento del business negli Stati Uniti e le attese di un’ulteriore crescita dei consumi in questa area geografica.

In flessione di quasi il 2% rispetto alla fine del 2015, i corsi di Eni che rimane il gruppo con la maggiore capitalizzazione di piazza Affari e anche con il maggiore peso all’interno dell’indice Ftse Mib. Nei primi otto mesi dell’anno in corso i titoli del gruppo guidato da Claudio Descalzi sono stati penalizzati dai risultati in decisa flessione rispetto a quelli registrati nello stesso periodo del 2015 e dall’incertezza sull’evoluzione del prezzo del petrolio.