Mercati – Previsto avvio debole per l’Europa

A 10 minuti dall’apertura del Vecchio Continente i futures sui principali indici scambiano in frazionale ribasso, preannunciando un’apertura sottotono.

Nella serata di ieri gli indici statunitensi Wall Street hanno chiuso in rialzo di circa mezzo punto percentuale, non lontano dai massimi storici di agosto, agevolati dal rafforzamento di petrolio e dollaro. Tuttavia le previsioni di crescita per il terzo trimestre sono state di nuovo ribassate dalla sede regionale della Fed di Atlanta, la più affidabile.

In mattinata i mercati asiatici hanno registrato un rendimento altalenante legato più a dinamiche locali che al contesto internazionale. In particolare la borsa coreana è affossata dal crollo di Samsung, dopo lo stop alle vendite dello smartphone Galaxy Note 7.

L’aspettativa di un rialzo dei tassi da parte della Fed entro l’anno affossa il prezzo dei bond e spinge il dollaro nei confronti delle altre valute, portando il cambio EUR/USD a 1,1125. Continua invece la discesa della sterlina, che cala a 1,231 sul biglietto verde, così come il cross EUR/GBP resta debole a 0,90.

Nell’agenda macroeconomica odierna spicca la pubblicazione degli indici Zew tedeschi, relativi alla fiducia degli investitori istituzionali tedeschi e alle condizioni attuali della congiuntura in Germania nel mese di ottobre.

Sul mercato obbligazionario europeo, resta positivo il rendimento del Bund decennale in area 0,05%, mentre il Btp rende l’1,39%, con lo spread Btp-Bund in area 134 punti base.

Sul fronte delle commodities il petrolio si stabilizza su livelli elevati dopo il rialzo di ieri innescato dall’apertura di Putin ad un congelamento o persino un taglio della produzione. Brent e Wti quotano rispettivamente a 52,8 e 51,1 dollari al barile. Tra i metalli preziosi stabile l’oro a 1.260 dollari l’oncia.

Sul mercato italiano, quest’oggi occhi puntati sui seguenti titoli:

BPM: secondo la carta stampata sono oltre 10.000 i biglietti di richiesta di partecipazione all’assemblea straordinaria di Banca Popolare di Milano convocata per sabato che avrà all’ordine del giorno l’operazione di aggregazione con il Banco Popolare.

FCA: raggiunto accordo con il sindacato canadese Unifor, aumento di stipendio del 2% per 10 mila lavoratori Fca e investimenti per 400 milioni di dollari.

ENEL: ha sottoscritto gli accordi vincolanti relativi all’integrazione tra Enel OpEn Fiber e il gruppo facente capo a Metroweb Italia. A seguito dell’Operazione, la NewCo sarà controllata congiuntamente da Enel e CDPE e sarà pertanto consolidata da Enel secondo il metodo del patrimonio netto.

ENI: Exxon interessato ad acquisire da Eni una quota dell’area 4 e da Anadarko una partecipazione nell’Area 1 in Mozambico.

MEDIASET: Secondo fonti di stampa la soluzione per sbloccare l’impasse su Premium sarebbe un’azionariato suddiviso pariteticamente al 40% tra il gruppo Vivendi e Mediaset. Il restante 20% andrebbe invece a fondi di private equity. L’accordo sarebbe valido per un triennio, il tempo utile a portare Premium in pari.

SNAM: conclusa con successo l’emissione obbligazionaria a tasso fisso, con scadenza ottobre 2026, per complessivi 1.250 milioni.

AUTOGRILL: acquisita Stellar Partners, società americana attiva nel retail aeroportuale, per 12 milioni di dollari.

RCS: Cairo prosegue nell’acquisto di azioni sul mercato, quasi raggiunto il 60% del capitale.

EXPRIVIA: ha presentato una nuova offerta vincolante per il 100% di Italtel, che prevede anche la contestuale richiesta di estendere il periodo di esclusiva fino al 30 novembre 2016 per il completamento delle trattative e la definizione di accordi vincolanti.