Mercati – Milano amplia le perdite, rendimenti Btp sui massimi

Ancora negative le Borse europee intorno alle 12, con il Dax di Francoforte in calo dello 0,5%, l’Ibex 35 di Madrid del 0,6%, il Ftse 100 di Londra del -0,5%, e il Ftse Mib di Milano del 0,8 %, in rialzo solo il Cac 40 di Parigi con un + 0,03 per cento.

Sul fronte macro giornata ricca di appuntamenti, il dato più atteso è quello della rilevazione preliminare del Pil del terzo trimestre Usa che, se positivo, potrebbe sgombrare il campo da ogni dubbio residuo su una stretta monetaria da parte della Fed a dicembre.

In Francia invece è già stata pubblicata la stima preliminare del Pil per il terzo trimestre, dalla quale emerge un +0,2% a fronte del -0,1% del trimestre precedente, più basso però delle aspettative degli economisti (+0,3%). Atteso in giornata, tra gli altri, anche l’indice preliminare dei prezzi al consumo di ottobre in Germania.

Continua il rialzo dei rendimenti dei titoli di stato, con il bund che rende lo 0,164% e il Btp l’1,56%, portando lo spread in area 139 punti base. Secondo alcuni operatori alla base di tale movimento vi sarebbe la convinzione del mercato di imminenti manovre restrittive da parte delle principali banche centrali mondiali. Se da una parte infatti il rialzo dei tassi da parte della Fed a dicembre è opinione diffusa, dall’altra alcune indiscrezioni riportano che la Bce starebbe discutendo di un allentamento del Quantitative easing.

A ciò si aggiungono le dichiarazioni del governatore della Boj, Kuroda, che ha ribadito  il desiderio di alzare i tassi a lungo termine per dare respiro al sistema finanziario nipponico. Infine i dati positivi sul Pil in Uk ha ridotto le possibilità di un ulteriore supporto da parte della Boe.

Sul fronte delle valute si sta assistendo al rafforzamento del dollaro, con il cambio USD/JPY salito a 105,3. In lieve recupero l’euro sul biglietto verde con l’EUR/USD poco sopra 1,0907, mentre resta sui minimi il GBP/USD a 1,214.

Tra le commodities, prezzi del greggio in lieve calo, con Brent e Wti rispettivamente a 50,5 dollari e a 49,6 dollari al barile. Poco mosso anche l’oro, che quota poco sotto i 1.267 dollari l’oncia.

 

Tornando a Piazza Affari, si segnalano i seguenti titoli:

 

ENI (-2,1%): il colosso oil ha archiviato il terzo trimestre deludendo le attese, con un risultato operativo adjusted pari a 0,26 miliardi di, in flessione di -0,5 miliardi (-66%) per effetto del peggioramento dello scenario (-0,6 miliardi) e della fermata di Val d’Agri. I minori costi e le azioni di efficienza messe in atto per contrastare lo scenario negativo hanno portato un beneficio di 0,1 miliardi. Si sottolinea però l’importante numero di nuove scoperte nell’anno dal lato esplorativo cresciute ad 1 miliardo di barile, più del doppio del target originale.

MEDIOBANCA (+0,2%): la banca ha chiuso il primo trimestre dell’esercizio 2016-2017 con un utile netto di 270,7 milioni in aumento del 10,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si tratta in assoluto del miglior risultato trimestrale dal 2008 e supera le attese del consensus degli analisti, che si prevedevano un utile di 155 milioni.

UNICREDIT (-1,6%): il ceo di Amundi, Yves Perrier, ha confermato l’interesse della società per Pioneer ma ha detto che non è ancora stata presentata un’offerta vincolante per l’asset manager controllato da Unicredit. Perrier ha aggiunto che il referendum costituzionale non rappresenta un rischio per un’eventuale operazione su Pioneer.

UBI (-1,3%): ancora al lavoro sul dossier good bank. L’istituto ha chiesto a Bruxelles chiarezza sui tempi dell’operazione. Secondo alcune indiscrezioni ieri c’è stato un nuovo muro contro muro con l’Autorità di risoluzione sulle goodbank: Ubi vorrebbe che il fondo ricapitalizzasse con 250 milioni le tre banche e una manleva più alta rispetto alle passività.

ATLANTIA (-1,7%): lanciato un nuovo programma di emissione a medio e lungo termine (Euro Medium Term Note Programme) da 3 miliardi di euro.

FCA (+0,1%): pit stop del titolo in apertura dopo il rally innescato dalla pubblicazione dei risultati trimestrali lo scorso 25 ottobre.

STM (+1,7 %): scatta qualche realizzo in avvio dopo la corsa della viglia.

LUXOTTICA (+2%): la società veneta ha comunicato che, tra il 20 e il 26 ottobre, ha acquistato ulteriori 303.944 azioni proprie, pari allo 0,063% del capitale. Le azioni sono state acquistate ad un prezzo unitario medio pari a 43,1270 euro, per un controvalore complessivo di oltre 13 milioni. Ad oggi il gruppo detiene in proprio 7.027.694 azioni, pari all’ 1,452% del capitale sociale.

SNAM (+0,1%): la società ha annunciato che Italgas, nata dallo spin-off da Snam, sarà quotata il 7 novembre e da quel giorno fino al 9 novembre sarà il 41° titolo del Ftse Mib.

Fuori dal listino principale:

EDISON (invariata): Consob ha approvato il documento di offerta relativo all’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria promossa da Eolo Energia (controllata al 51% da Edison partecipazioni energie rinnovabili e al 49% da E2i Energie Speciali) sulle azioni ordinarie di Alerion Clean Power.

ASCOPIAVE (+1,1%): esteso il periodo di esclusiva con Aeb-Gelsia per un’eventuale aggregazione industriale delle attività di vendita e di distribuzione di gas ed energia elettrica  dal precedente 31 ottobre 2016 al 31 gennaio 2017.