I futures sull’azionario Usa scambiano intorno alla parità, preannunciando un avvio all’insegna della cautela in un contesto dominato dall’attesa per il meeting di domani dell’Opec.
L’attenzione dei mercati è rivolta all’incontro che si terrà a Vienna, tra lo scetticismo degli investitori sulla possibilità del raggiungimento di un accordo per il taglio della produzione. Sembra infatti meno probabile un’intesa per ridurre in modo significativo l’output, date le richieste molto divergenti avanzate dai paesi membri del cartello.
Questa mattina, inoltre, il ministro dell’Energia russo, Aleksander Novak, ha fatto sapere che non presenzierà al vertice di domani, provocando un ulteriore ribasso delle quotazioni del greggio. Brent e Wti perdono infatti circa il 3% rispettivamente a 46,8 e 45,7 dollari al barile.
Intanto il dollaro riprende la sua corsa sulle altre valute, con l’EUR/USD sceso nuovamente a 1,057 e l’USD/JPY che supera quota 113.
A sostenere il rialzo del biglietto verde ha contribuito il dato preliminare del Pil del terzo trimestre, secondo cui l’economia Usa è cresciuta del 3,2%, contro il +3% del consensus e il +2,9% della stima precedente. Sempre sul fronte macro, atteso nel pomeriggio il rapporto sulla fiducia dei consumatori di novembre.
Per quanto riguarda l’azionario, tra i titoli sotto la lente per la seduta odierna si segnalano:
AT&T: la società ha presentato il nuovo servizio per lo streaming di programmi televisivi, chiamato DirecTv Now, che sarà accessibile a partire da domani.
TIFFANY: il titolo guadagna oltre il 5% nel premarket dopo che il gruppo ha annunciato risultati trimestrali migliori delle attese. Il gruppo ha riportato la prima crescita del fatturato dopo otto trimestri in calo, grazie soprattutto alla buona performance in Cina e Giappone.
ALLSTATE: la compagnia assicurativa ha comunicato che rileverà SquareTrade Holding per 1,4 miliardi di dollari.
NIVALIS THERAPEUTICS: il titolo sprofonda di oltre il 50% nel premarket dopo che il suo farmaco per la fibrosi cistica ha fallito le fasi finali dei test clinici.
AMICUS: crolla di oltre il 26% negli scambi del preborsa dopo che la Food and Drug Administration ha detto che non garantirà un’approvazione accelerata per uno dei suoi trattamenti.