Nel primo semestre dell’esercizio 2016/2017, chiuso il 30 settembre, il gruppo attivo nella creazione di gioielli di alta gamma, ha realizzato ricavi da vendite saliti a cambi correnti del 2,8% 69,7 milioni (+1,8% a cambi costanti), sostenuti dallo sviluppo del segmento wholesale (+8,2%). In contrazione invece il comparto retail (-2,3%). L’Ebitda e l’Ebit si attestano rispettivamente a 2,8 milioni (-82%) e 0,9 milioni (-92%) in presenza, in entrambi i periodi, di operazioni non ricorrenti. L’Ebida e l’Ebit adjusted risultano in miglioramento di 4,2 milioni e circa 5 milioni. Aumenta l’indebitamento finanziario netto nel periodo a 63,3 milioni dai 52,5 milioni di fine marzo 2016.
Il board di Damiani approva i risultati al 30 settembre, relativi al primo semestre dell’esercizio 2016/2017, chiuso con ricavi da vendite consolidati pari 60,7 milioni, in progresso dell’2,8% (+1,8% a cambi costanti) rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente, trainato dallo sviluppo del canale wholesale (+8,2% e + 7,1% a 35,3 milioni). Tale andamento, riconducibile al mercato interno dove la clientela ha manifestato interesse anche per i brand minori del gruppo, ha consentito di assorbire la contrazione del segmento retail (-2,3% e -3% a cambi costanti a 34,4 milioni), penalizzato del minore afflusso di clientela straniera nelle boutique attive in Italia. Si precisa che l’attività del gruppo è caratterizzata da una significativa stagionalità, in quanto le vendite di gioielli sono concentrate nel trimestre ottobre-dicembre in relazione alla campagna natalizia. Pertanto, la redditività del gruppo nel primo semestre (aprile settembre) è storicamente più bassa rispetto al secondo semestre (ottobre-marzo).
Sul fronte dei margini, l’Ebitda cifra in 2,8 milioni, in calo rispetto ai 15,7 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente, così come l’Ebit si ferma a circa 0,9 milioni, dai precedenti 10,5 milioni. Tuttavia si precisa che i margini in entrambi i periodi sono condizionati da partite non ricorrenti, più sostenute nel periodo precedente, per le buonuscite incassate per la cessione a terzi di contratti d’affitto di negozi dismessi; al netto dei quali l’Ebitda risulta in miglioramento di 4,2 milioni e l’Ebit, di circa 5 milioni.
Il periodo si chiude infine con una perdita di competenza pari a 0,8 milioni, a fronte di 5,2 milioni di utile primo semestre della gestione precedente.
A fine settembre il network distributivo del gruppo contava 59 punti vendita diretti, di cui 45 monomarca Damiani localizzati nelle principali vie internazionali del lusso.
Dal lato patrimoniale il gruppo presenta un peggioramento dell’indebitamento finanziario netto a 63,3 milioni, dai 52,5 milioni di fine marzo 2016, in relazione al fabbisogno di cassa originato dagli investimenti realizzati nel periodo per 6,9 milioni, indirizzati allo sviluppo delle boutique a gestione diretta in Italia e all’estero, ma anche dall’andamento del circolante netto condizionato da anticipi stagionali.