Chiude in rialzo dello 0,6% a 19.235 punti Il Ftse Mib nell’ultima ottava dell’anno. Il principale indice di Piazza Affari in un anno ha lasciato sul terreno il 10,2%, mettendo tuttavia a segno un rialzo del 13,6% nel solo mese di Dicembre. E’ andata meglio al il comparto media, che sovraperforma abbondantemente sia il mercato sia il l’Euro Stoxx di riferimento, guadagnando nell’ottava il 2,6 per cento. In vetta Mondadori con un balzo del 14,4 per cento.
A Piazza Affari, il Ftse Mib chiude l’ultima settimana dell’anno in rialzo dello 0,6% a 19.345 punti tra scambi ridotti e pochi spunti operativi che caratterizzano il periodo delle festività natalizie e di Capodanno. In volata il Ftse Italia media chiude la settimana dal 27 al 30 dicembre in progresso del 2,6%, sovraperformando il corrispondente indice di comparto europeo ed il mercato.
Tra i titoli del comparto la migliore performance dell’ultima settimana è stata registrata da Mondadori. La società di Segrate, oggetto di sostenuti acquisti nelle ultime sedute ha infatti messo a segno la scorsa settimana un progresso del 14,4% a 1,17 euro, dopo avere toccato nell’ultima ottava il massimo annuale a 1,2 euro.
Mediaset in una settimana altalenante ha chiuso la scorsa ottava in rialzo del 2,8%. Il titolo del Biscone catalizza ancora l’attenzione degli investitori che rimangono in attesa delle prossime mosse di Vivendi. Si ricorda che Il gruppo francese, facente capo a Vincet Bolloré, è arrivato a detenere il 28,8% di Mediaset, con il 29,94% dei diritti di voto, diventando così il secondo azionista dopo Fininvest.
Tra le mid cap unica in territorio positivo Cairo Communication con un + 1,1% a 3,81 euro e, grazie ai guadagni degli ultimi tre mesi, ha ridotto la perdita annuale al 16,6 per cento.
Si segnala che Il Sole 24 Ore, che nell’ultima ottava ha segnato un + 2,4% a 0,37 euro, in ottemperanza alle integrazioni richieste della Consob, ha comunicato che a fine novembre 2016 l’indebitamento finanziario netto del gruppo risultava pari a 50,3 milioni, rispetto al valore di fine dicembre 2015 rideterminato in 33,9 milioni. Nei primi undici mesi del 2016 hanno pesato principalmente il flusso negativo della gestione operativa, gli investimenti operativi nonché il pagamento di oneri non ricorrenti.