Nell’ultimo mese del 2016 la domanda di gas naturale nel nostro paese è stata pari a 9,4 miliardi di metri cubi, valore massimo negli ultimi due anni con un incremento di ben il 26,6% rispetto ai 7,4 miliardi m3 di novembre 2016 e del 12,2% rispetto a dicembre 2015. Si tratta del quinto aumento consecutivo su base annua dopo il +0,9% di agosto, il +13% di settembre, il +16,6% di ottobre e il +14,5% di novembre.
Nel dettaglio, a dicembre i consumi di gas delle centrali termoelettriche italiane hanno continuato a crescere, evidenziando un balzo del 20,3% su base annua dopo aver già segnato +21,1% a settembre, +33,1% a ottobre e +30,4% a novembre. Ricordiamo che la causa primaria è il fermo, iniziato a fine settembre, di diversi reattori nucleari del colosso francese EDF, con il conseguente aumento dell’export dell’energia prodotta dagli impianti termoelettrici italiani. Inoltre, la maggior generazione da fonte termica nel nostro paese risente anche del calo della produzione delle centrali idroelettriche dovuto alla bassa idraulicità dell’ultimo periodo.
In aumento anche la domanda di gas del settore industriale e i consumi residenziali, rispettivamente del 10,5% e del 5,2% su base annua.
Sul fronte delle forniture, si segnala l’incremento sia delle importazioni (+4,2% a/a) sia delle iniezioni nei sistemi di stoccaggio (+41,4% a/a), mentre la produzione nazionale è scesa del 2,4% rispetto a dicembre 2015.
COMMENTO
La notizia è positiva per le società maggiormente esposte alla vendita di gas in Italia: nell’ordine per quota di mercato nel 2015, fra quelle quotate a Piazza Affari, troviamo Eni (23,5%), Enel (10,6%), Edison (10,4%), Iren (4,1%), Hera (3,1%), A2A (1,9%) e Ascopiave (0,9%).