La società guidata da Tomaso Tommasi di Vignano è la prima multi-utility in Italia che da quest’anno impiegherà soltanto energia elettrica “pulita”. La decisione riguarda l’insieme delle attività gestite da Hera sul territorio emiliano-romagnolo, che consumano annualmente 325 GWh, corrispondenti ai consumi di oltre 120mila famiglie; il settore più interessato è quello del ciclo idrico integrato, a cui è imputabile il 90% dei consumi.
Grazie all’utilizzo di sola energia prodotta da fonti rinnovabili si eviterà l’emissione in atmosfera di 144mila tonnellate di anidride carbonica all’anno, una quantità che una foresta di 240 km2 impiegherebbe circa un anno ad assorbire. Si tratta di un risultato notevole che acquista ancora più valore se visto alla luce dei continui sforamenti nella Pianura Padana dei limiti per le polveri sottili.
Questa decisione allinea Hera alle best practice di importanti gruppi internazionali (Apple, Coca-Cola, Facebook, Google, Ikea, Microsoft, Nestlé e Nike), agli obiettivi dell’Unione Europea e dell’agenda al 2030 dell’ONU. Ricordiamo che la multi-utility bolognese è al primo posto fra le utility italiane per numero di progetti di risparmio energetico (278 dal 2007) e nel corso di quest’anno prevede di ridurre i consumi annui del 3% rispetto a quelli registrati nel 2013, con l’obiettivo di tagliarli del 5% nel 2020.
Alle ore 14:40 le azioni Hera guadagnano lo 0,45% a fronte di un Ftse Italia Servizi Pubblici invariato rispetto alla chiusura di ieri.