Il 2017 sorride all’automotive e al comparto bancario, mentre la moda e la tecnologia sono i settori più penalizzati della prima settimana di gennaio. A circa un’ora dalla chiusura della prima ottava del nuovo anno, infatti, il Ftse Italia Automobili e Componentistica segna un rialzo settimanale del 7,6% e il Ftse Italia Banche del 5,9%, sovraperformando i corrispondenti indici europei rispettivamente del 5,2% e dell’1,9 per cento.
In particolare, il settore delle quattro ruote è stato trainato da Fca, che ha registrato un balzo di circa il 12% w/w, estendendo il trend rialzista che ha visto protagonista il titolo nella parte finale del 2016. Più nel dettaglio, le azioni del gruppo italo americano hanno beneficiato dei giudizi positivi espressi da diversi broker, che hanno puntato soprattutto sull’abilità di Fca di migliorare il suo mix di vendite in area Nafta così da aumentare la redditività con conseguenti effetti positivi sull’indebitamento.
Per quanto riguarda il comparto bancario, ancora orfano di Mps, invece, il buon andamento è stato influenzato soprattutto dal rally di Banco Bpm e Ubi.
Il Banco Bpm dal suo debutto a Piazza Affari lo scorso 2 gennaio ha guadagnato oltre il 25% anche in scia ai giudizi positivi espressi dalle banche d’affari, come ad esempio BofA Merril Lynch e della conferma del rating da parte di Moody’s.
Forte progresso anche per Ubi, che ha messo a segno un rialzo settimanale superiore al 13%, sempre più vicina all’acquisto delle tre Good Bank.
Al contrario, il settore tecnologico è stato il peggiore di Piazza Affari in questo primo scorcio di 2017, registrando un calo di circa il 4% contro il -0,3% del corrispettivo indice europeo. Performance penalizzata soprattutto dalla flessione di circa il 6% di Stm che, dopo essere stato il miglior titolo del Ftse Mib nel 2016, ha sofferto il dowgrande di Morgan Stanley, che ha abbassato la raccomandazione a Underweight dal precedente Equalweight.
Debole, infine, anche la Moda con l’indice settoriale che ha perso circa il 2% nella prima settimana del 2017, appesantita dal calo di oltre il 6% di Luxottica. Quest’ultima ha scontato l’incertezza del retail in Usa, mercato in cui il gruppo italiano è fortemente esposto, con alcuni grandi player del comparto, come ad esempio Macy’s e Kohl’s, colpiti dalle vendite nelle scorse sedute a Wall Street.