Mercati – Avvio debole per l’Europa, a Milano ancora in luce Banco Bpm

Partenza incerta per le borse europee che a circa 15 minuti dall’apertura delle contrattazioni scambiano in leggera area negativa. Il Dax di Francoforte e il Ftse 100 di Londra perdono lo 0,2% e il Cac 40 lo 0,5%, mentre il Ftse Mib di Milano e l’Ibex 35 di Madrid oscillano sulla linea della parità.

Sul fronte macro, l’attenzione degli operatori sarà concentrata soprattutto sui dati del mercato del lavoro americano, in uscita questo pomeriggio. Occhi puntati in particolare sui non farm payroll di dicembre e sul tasso di disoccupazione dello stesso mese.

Per quanto riguarda il Vecchio Continente, invece, in mattinata verrà diffuso il dato sulla fiducia dei consumatori dell’Eurozona di dicembre, mentre in Germania sono stati pubblicati i dati sulle vendite al dettaglio di novembre, in calo dell’1,8% su base mensile (-0,9% il consensus), ma in aumento del 3,2% su base annua (+1,2% il consensus). Diffusi inoltre i dati sugli ordinativi alle fabbriche tedesche, scesi a novembre del 2,5% contro il -2,4% atteso dagli analisti.

Nel frattempo sul Forex, parziale risalita del dollaro nei confronti delle altre valute con l’EUR/USD a 1,058 e l’USD/JPY a 116,3.

Tra le materie prime, in lieve calo il petrolio con il Brent (-0,3%) a 56,7 dollari e il Wti (-0,3%) a 53,6 dollari. Debole anche l’oro, tornato in area 1.175 dollari l’oncia.

Sull’obbligazionario, lo spread Bund-Btp si attesta in area 166 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,92 per cento.

Tornando a Piazza Affari, partenza positiva per il comparto bancario con il BANCO BPM (+2,9%) ancora in luce. In rialzo anche UNICREDIT (+0,6%), UBI (+0,7%) e INTESA (+0,5%).

Ancora acquisti su FCA (+2,2%) che continua a beneficiare della promozione di Mediobanca ad outperform, da neutral, mentre STM (-1,4%) risente ancora del taglio del rating da parte di Morgan Stanley, che ha abbassato la raccomandazione a Underweight dal precedente Equalweight.

Deboli, infine, i petroliferi con SAIPEM e TENARIS che arretrano rispettivamente dell’1,7 e dello 0,5 per cento.