Mercati – Europa sulla parità, dollaro in rialzo dopo i dati americani sul lavoro

Intorno alle 16:00 i principali listini del Vecchio Continente scambiano intorno alla parità, con il Ftse 100 di Londra a +0,1%, l’Ibex 35 di Madrid sostanzialmente invariato, il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi a -0,1% e il Ftse Mib di Milano a -0,2 per cento. Nel frattempo, a Wall Street, il Nasdaq è in rialzo dello 0,3% mentre Dow Jones e S&P 500 sono lievemente negativi.

Proprio negli Stati Uniti sono stati pubblicati i dati macro relativi al mercato del lavoro, che hanno catalizzato l’attenzione degli investitori nella seduta odierna. In particolare, i nuovi impiegati nel settore non agricolo si sono attestati a 156 mila unità, mentre il tasso di disoccupazione si è fissato al 4,7 per cento.

Sebbene i non farm payrolls siano stati al di sotto dei 175 mila attesi, i dati di ottobre e novembre sono stati rivisti, segnalando complessivamente un aumento di 19 mila posti di lavoro. Inoltre lo stipendio medio orario di dicembre è salito dello 0,4% rispetto a novembre e del 2,9% su base annua, massimo da giugno 2009.

Nel complesso, i dati sono stati interpretati come un segnale di rafforzamento del mercato del lavoro statunitense e vanno ad aumentare le prospettive di nuovi rialzi dei tassi di interesse da parte della Fed nel 2017. Una dinamica che ha consentito al dollaro di rafforzarsi rispetto alle altre valute, portando il cambio con l’euro a 1,056, e quello con lo yen a 116,5.

Tra le materie prime, il petrolio annulla i guadagni della mattinata, con Brent e Wti che si riportano rispettivamente a 56,8 e 53,8 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Bund-Btp si attesta in area 168 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,96 per cento.

A Piazza Affari pesa la debolezza del comparto bancario, con INTESA a -0,4%, UNICREDIT a -0,9%, BPER e UBI a -1,1 per cento. Per quanto riguarda quest’ultima, secondo indiscrezioni di stampa, entro lunedì 9 gennaio dovrebbero arrivare presso l’Autorità di Risoluzione le manifestazioni di interesse non vincolanti relative alle Good Banks.

In controtendenza il BANCO BPM (+3,1%), ancora positivo dopo il guadagno cumulato superiore al 20% realizzato nelle prime sedute del nuovo anno. Le quotazioni continuano ad essere sostenute anche dai giudizi positivi espressi da alcuni broker sulle potenzialità dell’istituto, tra cui BofA Merrill Lynch. Inoltre, Dbrs ha assegnato all’istituto un rating di lungo termine a “BBB (low)” e di breve termine a “R-2 (middle)”, collocando il titolo nella fascia investment grade.

Il miglior titolo del paniere principale è FCA (+6,2%) che continua a beneficiare della promozione di Mediobanca ad outperform, da neutral, mentre nella parte bassa del listino spicca ancora STM (-2,3%), penalizzato ancora dal taglio della raccomandazione a Underweight dal precedente Equalweight da parte di Morgan Stanley.