Partenza in ribasso per Wall Street con i principali indici americani che a pochi minuti dall’avvio delle contrattazioni viaggiano in territorio negativo. Il Dow Jones e lo S&P 500 cedono lo 0,2%, mentre il Nasdaq oscilla sulla linea della parità.
Sul fronte macro, sono stati pubblicati i dati relativi al mercato del lavoro a stelle e strisce. In particolare, l’occupazione in Usa è aumentata meno delle attese a dicembre, registrando comunque sotto la presidenza Obama settantacinque mesi consecutivi di crescita, la serie più lunga dal 1939. Inoltre, il rimbalzo dello stipendio medio orario, pari a +0,4% dopo il calo dello 0,1% di novembre, è indice di una perdurante forza del mercato del lavoro, accompagnata dalla prospettive di crescita economica e da nuovi rialzi dei tassi di interesse nel 2017.
Le nuove buste paga del settore non agricolo sono cresciute di 156 mila unità lo scorso mese contro le 178 mila attese dal consensus, mentre è stato rivisto al rialzo a 204 mila unità il dato precedente. Nel complesso, l’economia americana ha creato nel 2016 2,16 milioni di posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione, invece, è aumentato in linea alle attese al 4,7%, dopo il minimo di nove anni registrato a novembre al 4,6 per cento.
Diffuso inoltre il saldo della bilancia commerciale di novembre, che ha visto un aumento del deficit a 45,2 miliardi contro il 42,5 miliardi previsti dal consensus.
Dati nel complesso positivi e che hanno contribuito a un recupero del dollaro dopo la caduta di ieri, con l’EUR/USD sceso a 1,054 e l’USD/JPY risalito a 116,7.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del T-bond aumenta al 2,4 per cento.
Tornando a Wall Street, APPLE (+0,6%) sembra intenzionata a sfidare la rivale Samsung a casa sua, progettando l’apertura di un negozio in Corea del Sud. Tra gli altri titoli si segnalano:
JOHNSON & JOHNSON (-0,5%): la società ha chiesto un parere alle autorità svizzere sulla struttura del deal riguardante il progetto di acquisizione che il gruppo americano sta portando avanti con Actelion.
GAP (+2,3%): partenza in rialzo dopo che la società ha alzato la guidance sugli utili per il 2017. Il gruppo in dicembre ha registrato un incremento delle vendite del 4%, contro il calo del 5% dello scorso anno.
AMGEN (+4,8%): ben intonato il titolo in avvio dopo che la società ha vinto il contenzioso con Sanofi e REGENERON PHARMACEUTICALS (-5,4%), accusate di violazione di brevetto in merito alla commercializzazione del farmaco per il colesterolo Praulent.