Moda – Lusso in chiaroscuro. Acquisti su Ferragamo (+8,6%), vendite su Luxottica (-5,7%)

Il Ftse Mib chiude a 19.687 punti, riportando un rialzo del 2,4% negli ultimi cinque giorni. Di segno opposto la variazione dell’indice del comparto in esame, che cede l’1,6 per cento, in scia all’Euro Stoxx di riferimento (-1,5%). Acquisti su Ferragamo (+8,6%) e Cucinelli (+2,2%); vendite su Luxottica (-5,7%) e Tod’s (-2,7%).

Prima ottava dell’anno positiva per il Ftse Mib che, nonostante gli scarsi movimenti dovuti alle festività, chiude a 19.687 punti, in progresso del 2,4 per cento. In controtendenza il Ftse Italia moda, prodotti per la casa e per la persona arretra dell’1,6 per cento, allineandosi al trend del corrispondente indice di comparto europeo (-1,5%).

Lusso nazionale in ordine sparso con Ferragamo che guadagna l’8,6% salendo a 24,37 euro. Il titolo della maison fiorentina beneficia tra l’altro della promozione da hold a buy degli analisti di Hsbc, che hanno altresì portato il target price da 23 a 29 euro. Prezzo obiettivo rivisto al rialzo da 23 a 26,5 euro anche da parte degli analisti di Citigroup, che confermano il buy sul titolo.

Ad influenzare le stime degli analisti, soprattutto l’accesso al regime “patent box”, che dovrebbe ridurre di circa 8 punti percentuali il tax rate almeno fino al 2019, consentendo all’utile netto di crescere a doppia cifra nel triennio 2016-2018.

Frazionale rialzo per il titolo Moncler (+0,4%), mentre Cucinelli sale del 2,2 per cento, in attesa di conoscere i dati preliminari delle vendite dell’esercizio 2016 in agenda per oggi.

Vendite invece sul titolo Luxottica, che resta sotto i 50 euro (-5,7%), nonostante il broker Raymond James abbia alzato il target price sul titolo da 51 a 55 euro, confermando la raccomandazione outperform. Le attese degli analisti vedono i risultati del 2017 in crescita più sostenuta rispetto all’anno che si è appena chiuso “grazie alle nuove iniziative del management”.

In rosso anche i titoli dei gruppi calzaturieri Tod’s (-2,7%) e Geox (-2%). Quest’ultimo risente in particolare di prese di beneficio, dopo il rally che ha incrementato del 15% il valore del titolo nell’ultimo mese.

Tra le small cap, Stefanel perde il 2,2 per cento, dopo che il CdA ha comunicato un patrimonio netto a fine novembre 2016 negativo per 2,1 milioni, in seguito ad una perdita negli 11 mesi di 14,2 milioni. Convocata per il 24 febbraio prossimo l’assemblea dei soci.