Quotazioni del petrolio in ribasso, con il Brent a 56,23 dollari (-1,5%) e il Wti a 53,14 dollari (-1,57%). Il calo registrato dalla materia prima impatta negativamente tutto il comparto oil&gas Italia che cede lo 1,5% a 17.705,44 punti, mentre l’Eurostoxx oil&gas flette dello 0,9% a 322,71 punti.
Il petrolio dopo un’apertura in rosso probabilmente anche legata all’importante incremento del numero di pozzi di trivellazione in Nord America (vedi articolo: Oil&Gas – In ripresa le trivellazioni in Canada) aumenta le perdite. Di questa mattina la notizia che l’Iraq ha segnato il record di esportazioni di petrolio dai porti meridionali nel mese di dicembre a 3,51 milioni di barili al giorno, in crescita dai 3,4 di novembre. Il ministro del petrolio del Paese arabo Jabbar Al- Luaibiha comuqnue rassicurato che il raggiungimento di questo livello record non influenzerà la decisione dell’Iraq di tagliare la produzione a partire da gennaio 2017. Ancora forte dunque l’incertezza sul rispetto da parte dei Paesi Opec dell’accordo stipulato lo scorso anno per il taglio della produzione (per approfondimento vedi: Oil – Pressioni al ribasso da Arabia Saudita e Shale oil).
Per quanto riguarda le big cap italiane del settore, Saipem decresce del 1,6% a 0,53 euro, Eni cede lo 1,4% a 15,5 euro e Tenaris lo 0,76% poco sotto 17 euro. Perde il 2,86% Maire Tecnimont, Saras l’1,8% (in attesa del dato sui margini di raffinazione Emc benchmark che dovrebbero essere pubblicati in tarda mattinata) e d’Amico il 2,8 per cento.