Prevista un’apertura poco sotto la parità per l’Europa dopo la debolezza della vigilia e dopo la chiusura mista di Wall Street. A New York, infatti, Dow Jones e S&P 500 hanno segnato un ribasso dello 0,3-0,4%, mentre il Nasdaq è riuscito a terminare le contrattazioni con un +0,2% e un nuovo record storico.
Andamento contrastato anche per i listini asiatici in attesa del discorso di Donald Trump di domani, con Tokyo (-0,8%) che soffre il rimbalzo dello yen risalito a 115,7 nei confronti del dollaro. Il biglietto verde si indebolisce anche nei confronti della moneta unica con il cambio EUR/USD tornato in area 1,06. Continua a scivolare la sterlina, giunta ai minimi da ottobre sui timori di una hard Brexit dopo le parole del premier Theresa May nel week end.
Sul fronte macro, salgono i prezzi alla produzione in Cina, nel mese di dicembre, oltre le aspettative ed a livelli non visti da metà 2011, a causa del rimbalzo delle materie prime e della debolezza dello yuan, mentre deludono le attese i dati sull’inflazione.
Giornata povera di appuntamenti in Europa, dove è atteso il dato sulla produzione industriale francese.
Tra le commodities, leggero rimbalzo del petrolio con il Brent (+0,1%) a 55 dollari e il Wti (+0,1%) a 52 dollari. Risale ancora l’oro che raggiunge quota 1.185 dollari l’oncia grazie all’indebolimento della moneta americana.
Per quanto riguarda l’azionario italiano, occhi puntati sul comparto bancario dopo le forti vendite di ieri, con MPS che secondo alcune indiscrezioni dovrebbe iniziare le discussioni con il governo sul nuovo piano di ristrutturazione da presentare alla Bce.
Riflettori puntati anche su FCA, con Marchionne che ha confermato tutti i target al 2018, e su STM, che ha chiuso ieri con la miglior performance del Ftse Mib. Attenzione infine a FERRAGAMO dopo l’upgrade di Mediobanca da neutral ad outperform.