Partenza cauta per le borse europee, con il Dax di Francoforte, il Ftse 100 di Londra e il Cac 40 di Parigi che intorno alle 9:15 scambiano in positivo dello 0,2 per cento. In calo dello 0,2%, invece, l’Ibex 35 di Madrid, mentre il Ftse Mib di Milano oscilla sulla linea della parità.
Giornata povera di appuntamenti macro in Europa, dove la produzione industriale francese è cresciuta ben oltre le attese a novembre del 2,2% su base mensile (+0,6% il consensus) e dell’1,8% su base annuale (-0,2% il consensus).
Intanto tra le valute, il dollaro perde terreno sia sullo yen, con l’USD/JPY a 115,8, che sull’euro, con il cambio EUR/USD tornato in area 1,06. Continua a indebolirsi anche la sterlina, giunta ai minimi da ottobre sui timori di una hard Brexit dopo le parole del premier Theresa May nel week end.
Tra le commodities, lieve recupero del petrolio con il Brent (+0,3%) a 55,1 dollari e il Wti (+0,3%) a 52,1 dollari. Risale ancora l’oro che raggiunge quota 1.185 dollari l’oncia grazie all’indebolimento della moneta americana.
Sull’obbligazionario, lo spread Bund-Btp riparte in area 162 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,95 per cento.
Tornando a Piazza Affari, tra i bancari rimbalzo in avvio per BANCO BPM (+1,5%), mentre ancora in calo INTESA (-0,5%) e UNICREDIT (-0,8%). Giù anche UBI (-0,6%) che giovedì potrebbe convocare il board per formalizzare l’offerta per l’acquisto delle Good Bank.
In rialzo FINECO (+0,7%) che ieri ha reso noti i dati sulla raccolta netta di dicembre, attestatasi a 889 milioni di cui 411 milioni derivanti dalla raccolta netta in Guided Products. Il dato annuale si attesta a 5.036 milioni, in diminuzione dell’8% rispetto ai dati record del 2015.
Tra i petroliferi, in calo SAIPEM (-0,9%) tolto dalla conviction buy list di Goldman Sachs. Ancora acquisti su FCA (+1,5%) dopo che ieri Marchionne ha confermato tutti i target al 2018, con possibile anticipo del dividendo, e riacceso le ipotesi di operazioni di M&A.
Nel lusso, in rialzo FERRAGAMO (+1,7%) dopo l’upgrade di Mediobanca da neutral ed outperform. Tornano infine i rumors di una possibile fusione tra Tim Brasil e Oi prontamente smentite da fonti vicine a TELECOM ITALIA (-0,1%).