Mercati – Colpo di coda nel finale grazie a Wall Street

Le principali borse europee archiviano la seduta perlopiù in territorio positivo, recuperando terreno nel finale agevolate dal nuovo massimo storico intraday del Nasdaq a Wall Street. Il Ftse 100 di Londra chiude a +0,5%, beneficiando parzialmente anche della sterlina debole; il Ftse Mib di Milano termina a +0,3%, il Dax di Francoforte a +0,2% e il Cac 40 di Parigi invariato, mentre l’Ibex 35 di Madrid chiude in rosso a -0,4 per cento.

A Wall Street, dopo due ore e mezza di contrattazioni, S&P 500 e Dow Jones sono in progresso dello 0,3-0,4%, mentre il listino tecnologico continua a correre a +0,6 per cento.

Sul Forex il dollaro resta sostanzialmente invariato rispetto all’euro, con il cambio EUR/USD a quota 1,0575, mentre perde terreno nei confronti dello yen, con l’USD/JPY a 115,6. Parziale recupero della sterlina sul biglietto verde (GBP/USD a 1,217), dopo la debolezza che ha contraddistinto la valuta britannica a partire dal weekend sui timori di una ‘hard Brexit’.

Tra le materie prime, flessione del greggio con Brent e Wti rispettivamente a 54,4 e 51,6 dollari al barile, mentre l’oro approfitta della flessione del dollaro per tornare a quota 1.188 dollari l’oncia.

Sull’obbligazionario, lo spread Bund-Btp si attesta in area 162 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,9 per cento.

A piazza Affari gli acquisti premiano in particolare EXOR (+2,4%), CNH (+2,2%) e PRYSMIAN (+2,1%). Seduta proficua anche per MONCLER (+2%) e in generale per i titoli del lusso, sostenuti anche dalla revisione al rialzo delle stime da parte degli analisti di Mediobanca. Secondo questi ultimi, infatti, il ricorso al regime di tassazione agevolata “Patent Box” consentirà alle aziende del comparto di ottenere benefici pari a circa il 10% degli utili.

Positiva pure ENI (+1%), su cui gli analisti di Kepler hanno alzato il target price a 18 euro da 15,50 euro. Il colosso italiano, inoltre, ha dato mandato ad un pool di banche per il collocamento di un’emissione obbligazionaria con durata di 10 anni (scadenza gennaio 2027) a tasso fisso nell’ambito del proprio programma di Euro Medium Term Note.

In fondo al listino scivola SAIPEM (-4,2%), uscita dalla conviction buy list di Goldman Sachs. Sottotono anche le utilities con SNAM a -1,5%, ENEL a -0,7% e A2A a -0,5 per cento.

Le banche recuperano parzialmente terreno nel finale, con BANCO BPM che chiude a -0,1% e UNICREDIT a +0,2 per cento. Per quanto riguarda l’istituto di piazza Gae Aulenti, giovedì 12 gennaio si riunirà l’assemblea straordinaria per approvare l’operazione di ricapitalizzazione da 13 miliardi di euro, che prevede anche un raggruppamento delle azioni nell’ordine di dieci a una sia per i titoli ordinari sia per quelli di risparmio.

Positiva MEDIOBANCA (+1,1%) che ha lanciato un bond senior a tre anni, scadenza 15 febbraio 2020, da 750 milioni a fronte di ordini per circa 1,85 miliardi, mentre termina a -1,3% UBI, che giovedì potrebbe convocare il board per formalizzare l’offerta per l’acquisto delle Good Bank.

In calo di mezzo punto percentuale, infine, POSTE ITALIANE, il cui Cda si riunirà lunedì prossimo per trovare una soluzione alla questione di Invest Real Security.