Le borse europee archiviano le contrattazioni poco mosse, in una seduta vissuta nell’attesa della prima conferenza stampa formale dalle elezioni del neo presidente Usa Donald Trump. A Milano il Ftse Mib segna un +0,3% a 19.487 punti con i titoli del lusso e del risparmio gestito in evidenza. In rialzo il Dax di Francoforte, miglior listino del Vecchio Continente con un +0,5%, e il Ftse 100 di Londra (+0,2%), mentre il Cac 40 di Parigi termina la seduta invariato e l’Ibex 35 di Madrid in ribasso dello 0,5 per cento.
Tra le materie prime, il petrolio recupera terreno nonostante l’aumento superiore alle attese delle scorte Usa. Il Brent (+2,7%) risale a 55,1 dollari e il Wti (+2,6%) a 52,1 dollari.
Intanto il dollaro riduce i guadagni sulle altre valute con il cambio USD/JPY tornato sotto quota 116 e l’EUR/USD risalito a 1,053 dopo un breve excursus sotto la soglia di 1,05.
Sull’obbligazionario lo Spread Bund-Btp si fissa in area 154 punti base, con il rendimento del decennale italiano sceso all’1,85% dopo che la Corte Costituzionale ha respinto il referendum abrogativo sulle modifiche all’articolo 18 introdotte con il Jobs act.
Tornando a Piazza Affari, si impenna nel finale MEDIASET (+5,9%) trascinando con sé anche TELECOM ITALIA (+2,2%). Ad innescare gli acquisti sulle azioni del Biscione hanno contribuito alcuni rumors secondo cui il presidente di Vivendi, Vincent Bolloré, starebbe valutando di proporre alla famiglia Berlusconi l’ingresso nell’azionariato del colosso media francese.
Ben intonati i titoli della moda grazie alla revisione al rialzo di stime e target price in seguito ai possibili benefici fiscali previsti dal ricorso al Patent Box. Bene in particolare MONCLER (+3,2%) e LUXOTTICA (+2,3%).
Acquisti anche sui finanziari con BANCA MEDIOLANUM (+4,1%) e AZIMUT (+3,1%) ancora sostenute dagli ottimi risultati della raccolta netta nel 2016.
Tra i bancari, in rialzo UBI (+1,1%) che potrebbe dare il via libera all’offerta d’acquisto vincolante per le tre Good Bank (Banca Marche, Banca Etruria e Carichieti), i cui Cda si riuniranno tra oggi e domani. Poco mossa INTESA (-0,2%) che ha lanciato il collocamento di un bond senior denominato in euro con scadenza 7 anni tramite un sindacato di banche.
In calo invece BANCO BPM (-2,2%) e UNICREDIT (-2%), il cui aumento di capitale potrebbe avvenire a un prezzo di emissione a sconto del 30-40% rispetto al valore teorico dopo lo stacco del diritto di opzione. Sempre secondo indiscrezioni, tra i soci intenzionati ad aderire alla ricapitalizzazione figurerebbe Aabar, il fondo sovrano di Abu Dhabi, che detiene una quota del 5% del capitale.
Ancora acquisti su FCA (+3,2%) dopo che General Motors si è mostrata più ottimista sul 2017 e dopo il record di vendite segnato dal marchio Jeep nel 2016.
Fuori dal paniere principale, infine, vola TOD’S (+7,1%) dopo che il fondo Strategic Capital di Andrea Bonomi ha acquistato il 3% del capitale della società marchigiana.