Sei dirigenti del gruppo tedesco sono stati incriminati e rinviati a giudizio in Usa per il loro coinvolgimento nello scandalo del Dieselgate. L’accusa è di cospirazione per frode e violazione delle normative ambientali con uno di loro, Oliver Schmidt, che è già stato arrestato la settimana scorsa.
La notizia è giunta sostanzialmente in concomitanza con l’accordo raggiunto per chiudere l’indagine legata allo scandalo, con cui Volkswagen si è dichiarata colpevole di aver ingannato regolatori e clienti ed ha accettato di pagare 4,3 miliardi di dollari, di cui 2,8 miliardi di multe e 1,5 miliardi di sanzioni civili.
Un cifra che si aggiunge ai 17,5 miliardi di dollari già pagati dal gruppo per cause civili, portando così il totale dei costi connessi alla vicenda oltre quota 20 miliardi. Importo superiore ai 19,2 miliardi di dollari accantonati da Volkswagen per coprire le spese legate allo scandalo in Usa, con il rischio di subire ulteriori ripercussioni in futuro dovute alla cause intentate da diversi azionisti per le perdite subite.
La casa di Wolfsburg presenta comunque una buona solidità finanziaria, con una cassa netta che a fine settembre superava i 30 miliardi di dollari, mentre il 2016 si è chiuso con il record di vendite per il gruppo tedesco, che ha raggiunto 10,3 milioni di unità.
Inoltre, lo scorso novembre Volkswagen aveva annunciato un massiccio taglio della propria forza lavoro, con l’obiettivo di ridurre i costi di quasi 4 miliardi di euro al fine di recuperare redditività e risorse per gli investimenti in veicoli elettrici e digitalizzazione, anche in seguito all’impatto del Dieselgate.
Una vicenda che sembra aver convinto Wolfsburg a non offrire più sul mercato americano veicoli diesel, come ha comunicato il ceo del brand Volkswagen, Herbert Diess, quando ha presentato in novembre i dettagli del piano che dovrebbe permettere al gruppo di rilanciarsi in nord America.
La casa tedesca, infatti, sembra decisa a puntare su altri segmenti e in primis sui Suv, intendendo lanciare un’offensiva che prevede un aumento del numero di modelli. In secondo luogo, è ormai noto che il gruppo punta a diventare leader globale nel settore dell’elettrico, con l’obiettivo di vendere entro il 2025 un milione di veicoli.