Fca – Possibile nuovo Dieselgate, il titolo affonda in borsa

Le azioni del gruppo guidato da Sergio Marchionne affondano a Piazza Affari, sospese dalle contrattazioni con un calo teorico superiore al 15% dopo aver fatto l’ultimo prezzo a 9,23 euro in ribasso del 12 per cento.

Una pesante inversione di rotta, dopo una mattinata in rialzo, causata dalle indiscrezioni secondo cui l’Epa sarebbe pronta ad accusare Fca di truccare i dati sulle emissioni diesel. Secondo l’ente per la protezione dell’ambiente, il gruppo avrebbe montato un software che permette ai propri veicoli di superare i livelli di emissione consentiti su circa 100 mila vetture vendute in Usa.

I modelli finiti sotto le indagini delle autorità americane sono truck e suv venduti dal 2014-

Intanto Fca ha dichiarato che intende contestare le accuse, sostenendo di aver rispettato gli standard sulle emissioni.

 

Commento:

Notizia molto negativa per Fca, che ora teme lo scoppio di uno scandalo Dieselgate dopo quello che ha colpito Volkswagen. Una vicenda che è costata alle casse di Wolfsburg oltre 20 miliardi di dollari tra multe e risarcimenti.

Al contrario del gruppo tedesco, però, la casa di Detroit non possiede la liquidità necessaria per affrontare costi della stessa entità, essendo oltretutto impegnata nell’ambizioso obiettivo di azzerare l’indebitamento entro il 2018.

Il numero di veicoli coinvolti tuttavia, 100 mila su oltre 2 milioni venduti, non è così elevato da provocare lo stesso ammontare di spese affrontate da Volkswagen in termini di richiami. In gioco però c’è il rischio di subire un danno di immagine nel mercato principale del gruppo e non aiuta il fatto che i veicoli coinvolti sarebbero quelli su cui Fca punta maggiormente.

Il segmento dei truck e dei suv, infatti, è quello che sta dando maggiori soddisfazioni alla società, con i consumatori americani sempre più orientati verso questo tipo di veicoli.