Il Cda di Hera ha approvato il Piano industriale al 2020, che conferma nella sostanza il percorso già intrapreso dal gruppo. In estrema sintesi gli obiettivi a fine piano indicano un margine operativo lordo di 1,08 miliardi, investimenti complessivi tra il 2016 e il 2020 pari a 2,5 miliardi, con il rapporto tra posizione finanziaria netta e mol in miglioramento a 2,8x, ed utile per azione in crescita di circa il 5% medio annuo nell’arco del piano. Il dividendo dall’esercizio 2017 è previsto in rialzo da 0,09 a 0,095 euro e a 0,1 euro (+11%) dal 2019.
Dal punto di vista dei fondamentali, gli obiettivi contenuti nel piano industriale al 2020 proiettano il margine operativo lordo a 1.080 milioni (50 milioni in più rispetto al target 2019 del precedente piano), dagli 884 milioni di fine 2015, con una crescita importante nel biennio 2017-2018. Tra il 2015 e il 2020 sono previsti risparmi per oltre 20 milioni dalle sinergie legate alle realtà acquisite di recente e ulteriori 80 milioni dall’efficientamento, ripartiti su tutte le attività del gruppo oltre che sulle attività corporate. Un’ulteriore spinta allo sviluppo nel biennio 2017-2018 giungerà dall’attività di salvaguardia elettrica e default gas e, successivamente, dalla leva delle gare gas, con un mol calcolato pari a 27 milioni qualora il gruppo venga riconfermato quale gestore nei territori di riferimento.
I risultati attesi consentiranno di compensare gli effetti negativi, pari a oltre 50 milioni, connessi alla riduzione degli incentivi sulla produzione di energia da fonti rinnovabili e al tasso di remunerazione del capitale investito (Wacc) nei business regolati, al netto dei quali la crescita organica sarebbe risultata più rilevante.
Il maggiore contributo al progresso del mol giungerà dall’area Reti, che passerà dai 428 milioni del 2015 ai 533 milioni del 2020, anno in cui rappresenterà quasi la metà della marginalità del gruppo. La filiera Ambiente al 2020 contribuirà per il 27%, con un mol previsto in aumento dai 230 milioni del 2015 ai 289 milioni del 2020, la filiera Energia incrementerà la propria marginalità dai 205 milioni del 2015 ai 226 milioni del 2020
Il Piano prevede nel periodo 2016-2020 quasi 2,5 miliardi di investimenti industriali e finanziari (250 milioni in più rispetto al precedente Piano), il 70% dei quali saranno destinati dall’area Reti (1,7 miliardi), mentre gli investimenti dedicati all’ambiente ammonteranno a 546 milioni.
Al 2020 è atteso in miglioramento il rapporto tra posizione finanziaria netta e mol a 2,8x da 3x del 2015. Previsto in riduzione anche il costo medio del debito dal 3,7% al 3,5%.
L’utile per azione è stimato in crescita di circa il 5% medio annuo nell’arco del piano, mentre il dividendo dall’esercizio 2017 è visto in rialzo da 0,09 a 0,095 e a 0,1 euro (+11%) dal 2019.