Mercati – Milano maglia nera d’Europa affossata da Fca (-16,1%)

Le principali borse europee archiviano la seduta perlopiù in rosso, con il Ftse Mib di Milano che mette a segno la peggior performance fra i listini continentali chiudendo a -1,7%, a quota 19.157 punti, trascinata al ribasso dal crollo nel finale di FCA (-16,1%).

Negativi anche il Dax di Francoforte, che termina a -1,1%, e il Cac 40 di Parigi a -0,5 per cento. Sostanzialmente invariati, invece, il Ftse 100 di Londra e l’Ibex 35 di Madrid. In rosso anche Wall Street, con i tre principali indici americani che dopo due ore e mezza di contrattazioni evidenziano ribassi tra lo 0,7 e lo 0,9 per cento.

In mattinata l’agenda macroeconomica ha offerto indicazioni positive sull’economia europea. In Francia l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto a dicembre dello 0,3% su base mensile, confermando le attese degli analisti. In Italia l’indice destagionalizzato della produzione industriale, stilato dall’Istat, ha registrato a novembre un progresso del 3,2% mentre nell’Eurozona lo stesso indicatore, compilato dall’Eurostat, ha realizzato un incremento dell’1,5%, ben superiore alle aspettative (+0,6%).

Negli Stati Uniti le richieste settimanali di sussidi per la disoccupazione sono risultate inferiori al consensus, mentre l’indice dei prezzi alle importazioni di dicembre ha lievemente deluso le attese. In ogni caso i dati macro dell’ultimo periodo sembrano delineare per l’economia americana un quadro di crescita sufficiente, secondo il presidente della Fed di Philadelphia, Patrick Harker, a giustificare tre piccoli rialzi dei tassi nel 2017.

Nel frattempo, sul Forex, il dollaro continua la sua discesa nei confronti delle altre valute, dopo che Trump ha deluso i mercati non fornendo dettagli su eventuali stimoli economici. L’EUR/USD risale a 1,066, l’USD/JPY scivola a 114,1. Nuovo calo della sterlina, tornata in area 1,22 sul dollaro.

Il deprezzamento del biglietto verde ha favorito le materie prime e in particolare l’oro, sopra quota 1.200 dollari l’oncia per la prima volta da novembre. In rialzo anche il petrolio, sostenuto dalle indicazioni sui tagli alla produzione dei paesi Opec, con il Brent (+1,9%) a 56,1 dollari e il Wti (+1,6%) a 53,1 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Bund-Btp si attesta a quota 157 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,89 per cento.

Tornando a Piazza Affari, sprofonda FCA (-16,1%), bruciando tutti i guadagni accumulati da inizio anno. A far scattare le vendite sono state le accuse lanciate dall’Epa, l’ente statunitense per la protezione dell’ambiente, secondo cui il gruppo italoamericano avrebbe truccato i dati sulle emissioni diesel di circa 100 mila vetture vendute negli Usa, montando un software che permette ai veicoli di superare i livelli di emissione consentiti.

Il crollo di Fca trascina anche EXOR, che chiude a -9,4 per cento. Pesante anche MEDIASET (-4%) dopo che Fininvest ha smentito le indiscrezioni circolate ieri secondo le quali il presidente di Vivendi, Vincent Bolloré, starebbe valutando di proporre alla famiglia Berlusconi l’ingresso nell’azionariato del colosso media francese.

In controtendenza UBI (+9,1%) dopo la formulazione dell’offerta vincolante per l’acquisto di tre delle quattro Good Bank, che prevede la cessione di crediti deteriorati per 2,2 miliardi dagli istituti e un aumento di capitale da 400 milioni per la banca lombarda. Il Ceo Victor Massiah ha precisato che con l’aggregazione delle tre banche l’istituto si attende di realizzare nel 2020 un utile netto pari a 1,2 miliardi.

In ribasso dell’1,8%, invece, UNICREDIT, i cui azionisti hanno approvato l’aumento di capitale da 13 miliardi e il raggruppamento delle azioni in rapporto di una nuova azione ogni dieci esistenti. L’aumento di capitale potrà essere realizzato entro il primo trimestre 2017, previo ottenimento delle autorizzazioni da parte delle Autorità.

Resistono le utilities, con A2A a +1,4%, TERNA a +0,4%, ITALGAS a +0,3% ed ENEL a -0,1 per cento. Poco mossi anche i titoli della moda, con MONCLER a +0,2%, FERRAGAMO invariato e LUXOTTICA a -0,4 per cento.

Fuori dal listino principale, si segnala che l’assemblea degli azionisti di EI TOWERS (+0,1%) ha approvato la distribuzione di un dividendo straordinario di 3,6 euro per azione, in pagamento dall’8 febbraio.