Nel 2016 il gruppo ha contabilizzato una perdita netta pari a circa 802 milioni di franchi svizzeri, un risultato che cambia il segno rispetto all’utile di 653 milioni dell’esercizio precedente, in presenza di un valore azionario in crescita dell’0,3% in franchi svizzeri e dell’1,9% in euro.
Venerdì 13 gennaio a borse chiuse Bb Biotech ha anticipato i dati relativi al 2016.
Nel periodo in esame il gruppo ha contabilizzato una perdita netta di circa 802 milioni di franchi svizzeri, a fronte di un utile di 653 milioni del 2015, una dinamica che riflette l’andamento dei corsi azionari delle società partecipate.
Nonostante l’elevata volatilità che ha caratterizzato nell’anno il settore delle biotecnologie, il valore azionario ha segnato un progresso dello 0,3% in franchi svizzeri e dell’1,9% in euro.
Ricordiamo che nel 2016 alcune delle società presenti nel portafoglio di Bb Biotech sono state interessate da una serie di importanti eventi.
Si segnala, ad esempio, che a giugno Celgene (circa il 10,8% del portafoglio partecipazioni) ha siglato una partnership con un consorzio costituito da quattro importanti istituti attivi nel campo della ricerca medica. La società ha erogato un finanziamento da 12,5 milioni a ciascuno di essi, con un esborso totale da 50 milioni. In cambio avrà la possibilità di sfruttare commercialmente le scoperte che verranno effettuate.
Lo scorso agosto è stata comunicata l’acquisizione di Medivation da parte di Pfizer per 14 miliardi di dollari. L’operazione, approvata dai Cda di entrambe le società, prevede che una controllata del gruppo Usa acquisti tutte le azioni della azienda californiana mettendo sul piatto 81,50 dollari per ogni azione.
Inoltre, a fine settembre Gilead (circa il 6,6% del portafoglio partecipazioni) ha annunciato di aver siglato un accordo con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la quale si impegna a erogare 20 milioni di dollari in finanziamenti e donazioni di farmaci in un periodo di 5 anni, al fine di facilitare l’accesso alle diagnosi e alle cure per il trattamento della leishmaniosi viscerale, in particolare nei paesi poveri.
Infine nel mese di novembre Actelion (circa l’8,3% del portafoglio partecipazioni) ha confermato di essere stata contattata da Johnson & Johnson per una possibile acquisizione. Le trattative stanno proseguendo anche nell’anno corrente.