Mercati – Europa ancora in rosso, a Milano brilla solo Luxottica

Prosegue in calo la seduta delle borse europee, orfane di Wall Street per la festività del Martin Luther King Day. Milano intorno alle 16:00 risulta ancora la peggior piazza del Vecchio Continente, con il Ftse Mib in ribasso dell’1,2 per cento. Flessione anche per l’Ibex 35 di Madrid (-0,9%), il Cac 40 di Parigi (-0,7%) e il Dax di Francoforte (-0,6%), mentre il Ftse 100 di Londra resiste poco sotto la parità anche grazie alla debolezza della sterlina.

La moneta inglese, infatti, è crollata sui minimi da ottobre con il riaccendersi dei timori di una hard Brexit. Gli operatori prevedono che domani il premier britannico Theresa May presenterà un piano in cui il Regno Unito rinuncerà all’accesso al mercato unico europeo al fine di ottenere un maggiore controllo sull’immigrazione.

Il cambio GBP/USD si è inabissato sotto la soglia di 1,2, salvo poi risalire a 1,207 anche grazie alle parole del neo presidente Usa Donald Trump, che ha applaudito la decisione della Gran Bretagna di uscire dall’Europa, promettendo un accordo commerciale “giusto” con il paese.

Intanto, la tensione sui mercati ha portato a un parziale ritorno verso i beni rifugio con lo yen in salita sia sull’euro (EUR/JPY a 121) che sul dollaro (USD/JPY a 114). In rialzo anche l’oro tornato sopra quota 1.200 dollari l’oncia.

Per quanto riguarda l’Italia, il Fmi ha tagliato le stime di crescita per il 2017 e il 2018, con il Pil di quest’anno previsto in rialzo dello 0,7%, contro il +0,9% stimato ad ottobre. Nel 2018, invece, la crescita sarà dello 0,8%, 0,3 punti percentuali in meno rispetto alle precedenti stime.

Per quanto riguarda l’azionario italiano, ancora in calo il settore bancario, penalizzato anche della sforbiciata del rating sovrano italiano da parte di Dbrs da A (low) a BBB (high). Male in particolare UNICREDIT (-2,3%), BANCO BPM (-2,6%) e UBI (-2,2%). BPER (-0,2%), invece, limita le perdite anche grazie alla revisione al rialzo del target price operata da Goldman Sachs e Mediobanca rispettivamente da 5,1 a 6,7 euro (rating buy) e da 4,8 a 6,3 euro (rating outperform).

Flessione anche per i petroliferi con ENI (-1,2%), SAIPEM (-3,6%) e TENARIS (-1,5%).

Proseguono le vendite su FCA (-3,4%), e di riflesso su EXOR (-4%). Il gruppo automobilistico è sempre sotto i riflettori delle autorità Usa per le possibili violazioni in tema di emissioni cui ha fatto eco il riaccendersi delle tensioni tra Italia e Germania, con Berlino che è tornata a chiedere all’Unione europea il ritiro di alcuni modelli del Lingotto. Debole inoltre il settore dell’auto a livello europeo, penalizzato dalle nuove minacce di Trump sull’introduzione di dazi sui veicoli importati in Usa e prodotti in Messico, questa volta rivolte a Bmw.

Vola, invece, LUXOTTICA (+8,3%) dopo l’annuncio della fusione con Essilor. Nascerà infatti nel secondo semestre 2017 il nuovo colosso dell’occhialeria da 50 miliardi di capitalizzazione denominato “EssilorLuxottica”, con il possibile delisting del gruppo italiano dalla borsa di Milano.