Avvio negativo per le borse europee in una seduta dai volumi assottigliati dalla chiusura per festività di Wall Street. Intorno alle 9:20 il Ftse Mib di Milano cede lo 0,9%, seguito dal calo dello 0,6-0,7% del Dax di Francoforte, del Cac 40 di Parigi e dell’Ibex 35 di Madrid. Resiste sulla parità, infine, il Ftse 100 di Londra, grazie al tonfo della sterlina sui timori di una hard Brexit.
Sul fronte macro, pubblicati in Giappone i principali ordinativi di macchinari a novembre, che hanno registrato un calo del 5,1% su base mensile (-1,7% il consensus) ma una crescita su base annuale del 10,4% (+8,1% il consensus). In mattinata usciranno invece i dati sull’inflazione italiana di dicembre e la bilancia commerciale europea di novembre.
Per quanto riguarda la Gran Bretagna, si fanno sempre più insistenti le voci che vorrebbero una rottura decisa con l’Unione Europea, con il premier Theresa May che si starebbe preparando alla cosiddetta hard Brexit.
Indiscrezioni che hanno portato a una caduta della sterlina, con il cambio GBP/USD crollato a 1,2 e l’EUR/GBP a 0,881. Scende anche l’EUR/USD a 1,061 e l’USD/JPY a 114,1.
Tra le materie prime l’oro beneficia della tensione sui mercati risalendo oltre la soglia dei 1.200 dollari l’oncia, a 1.205 dollari. Sostanzialmente stabile, invece, il petrolio con il Brent e il Wti rispettivamente a 55,5 e 52,4 dollari.
Sull’obbligazionario lo spread Bund-Btp riparte da 160 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,9% dopo che venerdì l’agenzia Dbrs ha declassato il rating sovrano, portandolo da A (low) a BBB (high).
Tornando a Piazza Affari, non fa prezzo in avvio LUXOTTICA, salvo poi entrare nelle contrattazioni con un rialzo del 12%, dopo l’annuncio della fusione con la francese Essilor. Un’operazione che darà vita a un gruppo con una capitalizzazione da 50 miliardi, con Del Vecchio che sarà il principale azionista con il 30% circa del capitale, diventando presidente esecutivo della nuova società, mentre l’Ad di Essilor, Hubert Sagnieres, sarà il vice presidente esecutivo. La nuova società, che potrà contare su un fatturato di 14 miliardi con 130 mila dipendenti, sarà quotata a New York.
Partenza in ribasso, invece, per il settore bancario con UNICREDIT (-2,2%), BANCO BPM (-3,4%) e INTESA (-0,9%).
Vendite anche su FCA (-3%), che trascina con sé anche EXOR (-2,7%). Il Lingotto è ancora sotto la lente delle autorità americane per le violazioni in tema di emissioni, con il Dipartimento di Giustizia che ha avviato un’indagine ufficiale. Cresce intanto la tensione tra Roma e Berlino, con la Germania che ha chiesto all’Ue il ritiro di alcuni modelli del gruppo italo americano.
Tra gli industriali, infine, LEONARDO (-0,9%) ha comunicato venerdì di aver firmato due contratti con la Direzione Armamenti Aeronautici e Aeronavigabilità del Ministero della Difesa del valore complessivo di oltre 500 milioni.