Ancora deboli al giro di boa i mercati europei, in un clima di cautela in vista del discorso del premier britannico Theresa May. Poco prima delle 12:00 il Ftse Mib resiste sulla parità sostenuto dal rimbalzo delle banche e di Fca. In calo invece il Dax di Francoforte (-0,9%), il Cac 40 di Parigi (-0,7%), il Ftse 100 di Londra (-0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%)
Sul fronte macro, pubblicato in mattinata il saldo della bilancia commerciale italiana, che a novembre ha registrato un surplus di 4,2 miliardi contro i 3,84 miliardi previsti dal consensus. Delude le attese, invece, l’indice Zew di gennaio sulla fiducia di analisti e investitori istituzionali nell’economia tedesca, pari a 16,6 punti contro i 18,3 punti del consensus.
In UK, infine, l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto più delle attese a dicembre, segnando un +1,6% rispetto al +1,4% stimato dagli economisti. I prezzi alla produzione dello stesso mese, invece, hanno registrato un +1,8% contro il +2,5% del consensus.
L’attenzione dei mercati resta comunque concentrata sul discorso del premier britannico Theresa May, che in tarda mattinata delineerà il piano per gestire l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa, con le indiscrezioni che parlano di un divorzio netto e senza mezze misure.
Un’ulteriore fonte di incertezza deriva dalle politiche di Donald Trump, in attesa del suo discorso di insediamento alla Casa Bianca venerdì. Preoccupano le misure protezionistiche promesse dal neo presidente Usa che inoltre si è espresso in favore della Brexit, applaudendo la decisione del Regno Unito, mentre cresce la tensione con la Cina.
Il clima di cautela ha favorito un ritorno verso i beni rifugio con l’oro salito oltre quota 1.215 dollari l’oncia. In rialzo anche lo yen sia sul dollaro (USD/JPY a 113,2) che sull’euro (EUR/JPY a 120,7), mentre rimbalza la sterlina in attesa delle parole della May (GBP/USD a 1,214).
Tornano gli acquisti anche sull’obbligazionario, con il rendimento del bund sceso allo 0,28% e quello del Btp all’1,85%, con uno spread stabile in area 157 punti base. Il decennale italiano non sembra aver risentito del downgrade di Dbrs lo scorso venerdì, con l’agenzia canadese che ha puntato il dito sulla debolezza del settore bancario e sulla necessità di riforme, mentre continuano le discussioni tra Italia ed Europa sui conti pubblici.
Tornando a Piazza Affari, rimbalzo del comparto bancario con gli acquisti che premiano soprattutto BANCO BPM (+2,9%), UNICREDIT (+2%), BPER (+1,5%). In rialzo anche UBI (+1,9%) con il direttorio di Bankitalia che oggi si riunirà per decidere in merito alla proposta per l’acquisto delle tre Good Bank (Banca Etruria, Banca Marche e Carichieti).
Rimbalzo di EXOR (+0,8%) e di FCA (+1,4%), con quest’ultima che beneficia anche del dato sulle nuove immatricolazioni nel mercato europeo. Nel 2016, infatti, il gruppo guidato da Sergio Marchionne ha registrato una crescita del 13,7% su base annua contro il +6,5% del settore.
Pesante MEDIASET (-3,8%) con l’Agcom che sarebbe intenzionata a fermare una possibile Opa da parte di Vivendi. L’Authority delle comunicazioni ha in corso una verifica, che dovrebbe concludersi il 21 aprile prossimo, in merito alla scalata effettuata dal colosso media francese, conclusasi con l’acquisizione di una quota pari al 28,8% di Mediaset.
Ritraccia LUXOTTICA (-0,4%) dopo il rally di ieri in seguito alla notizia del matrimonio con la francese Essilor.
Tra i petroliferi bene SAIPEM (+0,7%) ed ENI (+1%), che ha annunciato la scoperta di un nuovo giacimento nel mar di Norvegia, con il settore che beneficia anche del rialzo del greggio con il Brent (+1,3%) a 56,6 dollari e il Wti (+1,6%) 53,2 dollari.