Il Ftse Mib inizia la settimana in salita cedendo l’1,4% appesantito dal settore finanziario a seguito del calo dell’1,8% del comparto bancario. Dinamica i cui effetti ricadono in particolare sui servizi finanziari (-2,6%), che sotto-performano il corrispondente indice europeo in flessione dell’1,2 per cento.
È doveroso rilevare che la flessione di ieri trova origine in primis dal downgrade effettuato dall’agenzia di rating canadese Dbrs che ha portato il giudizio sull’Italia da A (low) a BBB (high).
Tale downgrade è infatti penalizzante per gli istituti di credito in quanto impatterà sul costo della raccolta. Questo in quanto aumenteranno gli sconti applicati sui titoli di Stato italiani usati come collaterali dalle banche nelle loro operazioni di finanziamento con la Bce. Infatti questi sconti sono calcolati sulla base del più alto rating fra i quattro presi in considerazione dalla Bce (Dbrs, Fitch, Moody’s e S&P) e venerdì il dowgrade è giunto proprio dalla quarta agenzia, Dbrs, come sopra ricordato.
La peggiore del comparto è stata comunque Exor (-4,9%) sulla quale pesa lo scandalo dieselgate che sta colpendo la sua controllata Fca (-4,2%).
Da segnalare la performance in controtendenza di Cerved (+3,1%) che resta in attesa di conoscere l’evoluzione dell’operazione riguardante l’acquisto di Juliet, la piattaforma di gestione degli npl di Mps.