Mercati – Europa cauta in attesa di spunti da Usa e Bce

Andamento contrastato per i listini europei, che mantengono un atteggiamento cauto in vista degli importanti appuntamenti delle prossime ore, tra cui il discorso della Yellen stasera, la riunione della Bce di domani e l’insediamento di Trump venerdì. Intorno alle 12:15 il Dax di Francoforte (+0,1%), il Ftse 100 di Londra (+0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%) sono lievemente positivi, il Ftse Mib di Milano cede lo 0,1%, mentre il Cac 40 di Parigi è a -0,4 per cento.

Sul fronte macroeconomico, la lettura finale dell’indice tedesco dei prezzi al consumo ha confermato a dicembre una crescita dell’1,7 per cento su base annua. I dati sul mercato del lavoro nel Regno Unito hanno evidenziato un tasso di disoccupazione stabile al 4,8%, ai minimi dal 2005, mentre nella zona euro l’indice finale dei prezzi al consumo si è confermata in aumento, a dicembre, dell’1,1% su base annua, in linea con le attese.

Proprio la crescita dell’inflazione nell’eurozona, con un target del 2%, è uno dei pilastri della politica monetaria attuata dalla Banca Centrale Europea, che si riunirà domani per la prima volta nel 2017 dopo l’estensione del Quantitative Easing fino a dicembre 2017, con acquisti mensili di obbligazioni per 60 miliardi.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, infine, saranno diffusi nel pomeriggio i dati sull’inflazione e sulla produzione industriale di dicembre, mentre in serata verrà pubblicato il Beige Book della Federal Reserve, il rapporto sulle condizioni economiche nei 12 distretti Fed, che precede di due settimane la riunione del Fomc. In giornata interverranno alcuni membri di spicco della banca centrale americana mentre stasera è atteso il discorso del presidente Janet Yellen a San Francisco.

Per quanto riguarda le valute, parziale recupero del dollaro che ha sofferto ieri le dichiarazioni di Trump secondo cui la moneta troppo forte penalizza l’economia americana. L’EUR/USD scende a 1,068 mentre l’USD/JPY risale a 113,4. Rallenta invece la sterlina dopo l’impennata di ieri seguita alle parole del premier Theresa May, con il cambio GBP/USD a 1,23 e l’EUR/GBP a 0,868.

Tra le materie prime, in calo di oltre un punto percentuale il petrolio con il Brent a 54,8 dollari e il Wti a 51,8 dollari, in attesa del report mensile dell’Opec sulla produzione di dicembre.

Sull’obbligazionario, lo spread Bund-Btp resta in area 158 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,92 per cento.

Tornando a Piazza Affari, resta vicino alla parità MEDIASET (-0,1%), che oggi presenta a Londra il nuovo piano triennale al 2020. Il gruppo punta al raggiungimento di un Ebit di 468 milioni per le attività media italiane. Sviluppo di contenuti, digitalizzazione, partnership e rifocalizzazione della pay tv, tra i principali driver, che dovrebbero consentire di aumentare al 39% la quota pubblicitaria del gruppo, oltre che portare Premium a partecipare alle aste per i diritti televisivi del calcio.

Gli acquisti premiano FERRAGAMO (+1,6%), SNAM (+1%), che ha avviato il collocamento di un bond benchmark con scadenza 8 anni, e SAIPEM (+1%), che si è aggiudicata nuovi contratti e l’estensione di accordi esistenti nell’ambito della perforazione onshore in Arabia Saudita, Marocco, Bolivia e Argentina per un valore complessivo di circa 240 milioni di dollari.

In fondo al listino scivola GENERALI (-1,9%) mentre il gruppo assicurativo UNIPOL è in rialzo (+1,1%) dopo le parole del Ceo Carlo Cimbri, secondo cui il 2016 è andato oltre le attese del piano industriale 2016-2018 presentato lo scorso maggio.

In ordine sparso i bancari, tra cui UNICREDIT (-0,4%) che darà avvio il 23 gennaio all’operazione di raggruppamento delle azioni ordinarie e di risparmio deliberata dall’assemblea dell’istituto di credito in vista dell’aumento di capitale. L’operazione si concluderà il 30 gennaio e prevede la riduzione di titoli nella misura di 1 nuova azione ogni 10.

Debole anche INTESA (-0,4%), che sta riscontrando un buon interesse per piattaforma di fondi Allfunds, per la quale sarebbero arrivate 7 offerte di acquisto.

Fuori dal paniere principale, in calo SARAS (-4,9%) dopo che il colosso russo Rosneft ha avviato un collocamento accelerato per vendere il restante 12% nella compagnia di raffinazione sarda.