Mercati – Europa in rosso. A Milano brilla Ubi, male Mediaset

Prosegue in area negativa la seduta delle borse europee, che al giro di boa scambiano in calo in attesa delle parole del presidente della Bce Mario Draghi. Poco prima delle 12:00 il Ftse Mib di Milano segna un -0,3%, mentre il Dax di Francoforte registra un -0,1%, seguito dal Cac 40 di Parigi (-0,3%), dall’Ibex 35 di Madrid (-0,4%) e dal Ftse 100 di Londra (-0,6%).

Sul fronte dei dati macro, in arrivo dagli Usa questo pomeriggio alcuni dati sul mercato immobiliare americano, oltre alle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e l’indice di fiducia della Fed di Philadelphia di gennaio.

Scarna, invece, l’agenda macro europea in attesa della prima riunione del 2017 della Bce e la conseguente conferenza stampa di Mario Draghi. Non sono previste sostanziali novità dall’incontro, nonostante le molteplici richieste di Berlino per una riduzione delle misure di stimolo economico, mentre si attendono commenti sull’andamento dell’inflazione nell’Eurozona.

Intanto il dollaro consolida i guadagni seguiti alle parole di ieri sera del presidente della Fed Janet Yellen, che ha confermato l’intenzione di procedere con graduali ma costanti rialzi dei tassi di interesse entro la fine del 2019. L’EUR/USD viaggia a 1,066 e l’USD/JPY a 114,6.

Le dichiarazioni del numero uno della Fed, secondo cui l’economia americana è abbastanza forte da sostenere un aumento del costo del denaro, hanno inoltre penalizzato l’oro, tornato intorno a quota 1.200 dollari l’oncia.

Sempre tra le materie prime, rimbalzo del petrolio dopo il calo di ieri con il Brent (+0,5%) a 54,2 dollari e il Wti (+0,5%) a 51,3 dollari, in attesa dei dati Eia sulle scorte settimanali Usa.

Sull’obbligazionario il rendimento del Btp risale vicino alla soglia del 2%, con lo spread con il Bund in area 161 punti base.

Per quanto riguarda l’Italia, Mps avvierà a inizio febbraio i contatti con la Bce e con la Commissione Ue per l’approvazione del nuovo piano industriale, con la speranza di chiudere le trattative nel giro di poche settimane. Le discussioni verteranno anche sull’intervento dello Stato che, dopo la ricapitalizzazione, si troverà ad avere circa il 70% della banca.

A Piazza Affari, invece, tra i bancari spicca UBI (+4,5%) dopo aver concluso il contratto per l’acquisto delle tre Good Bank (Banca Etruria, Banca Marche e Carichieti). L’operazione dovrebbe essere perfezionata nel primo semestre 2017, dopo la soddisfazione delle condizioni necessarie e ottenute le autorizzazioni previste.

Bene anche BANCO BPM (+1,2%) e BPER (+1,7%), con quest’ultima che secondo alcune indiscrezioni potrebbe presentare un’offerta per Carife entro la fine di gennaio.

Acquisti anche su FCA (+2,1%) che non si cura delle possibili nuove indagini in tema emissioni e continua a beneficiare dei dati sull’andamento del mercato europeo nel 2016, anno in cui il gruppo ha sovraperformato il settore.

Recupera terreno GENERALI (+0,9%) dopo che l’ad Philippe Donnet si è detto moderatamente soddisfatto di come è andato il 2016, risultato sostanzialmente in linea con le attese del piano strategico 2015/18.

In calo invece MEDIASET (-2,5%) all’indomani della presentazione del nuovo piano al 2020, accolto piuttosto tiepidamente dal mercato.

Fuori dal paniere principale, FINCANTIERI (+0,9%) ha firmato con il gruppo americano Carnival, che controlla Costa Crociere e Aida, una commessa per la realizzazione di altre due navi del valore di circa 1,4 miliardi di euro.