Piazza Affari accelera dopo le parole del presidente della Bce Mario Draghi, con il Ftse Mib che chiude al +0,7% a 19.490 punti sostenuto dai bancari e in particolare dalle popolari. In calo, invece, le altre borse europee con il Ftse 100 di Londra che segna un -0,5% penalizzato dal rialzo della sterlina. Seguono il Cac 40 di Parigi (-0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%), mentre il Dax di Francoforte archivia le contrattazioni sulla parità.
Nessuna sorpresa dal meeting della Bce, che ha lasciato invariati i tassi di interesse. Nella conferenza stampa successiva, invece, il numero uno dell’Eurotower ha sottolineato i recenti segnali di ripresa dell’Europa, ritenendo il rischio di deflazione ormai superato.
Draghi però pone l’accento sulla necessità di riforme strutturali per supportare la crescita, aumentare la produttività degli investimenti e raggiungere il target di inflazione. Confermato dunque l’atteggiamento da colomba con il proseguimento di una politica monetaria ultra espansiva, con la possibilità di estendere il Quantitative easing oltre il dicembre 2017 se necessario.
Parole che, unite alle dichiarazioni da falco della Yellen di ieri, hanno contribuito a un rialzo del dollaro, con il cambio euro/dollaro tornato in area 1,06 salvo poi risalire a 1,063, mentre l’USD/JPY avanza a 115,2. In rialzo la sterlina sostenuta anche dalle dichiarazioni del premier britannico Theresa May, che dal World Economic Forum di Davos ha previsto per la Gran Bretagna fuori dall’Unione Europea un ruolo di leader mondiale nel commercio. Il cambio GBP/USD risale a 1,232 mentre l’EUR/GBP scende a 0,863.
Gli effetti delle dichiarazioni di Draghi si sentono anche sull’obbligazionario, con il rendimento del Btp che scende all’1,98% dopo aver sfiorato la soglia del 2 per cento. Lo spread con il Bund si attesta in area 159 punti base.
Tra le materie prime, secondo i dati settimanali pubblicati dall’Eia le scorte di greggio sono aumentate di circa 2,3 milioni di barili, dato peggiore delle attese degli analisti che puntavano ad un incremento pari a circa 0,1 milioni di barili. Il Brent (+0,7%) si attesta a 54,3 dollari e il Wti (+0,7%) a 51,4 dollari.
Tornando a Piazza Affari, bene in particolare il comparto bancario con il rally di UBI (+7,3%) dopo la firma del contratto per l’acquisto delle tre Good Bank (Banca Etruria, Banca Marche e Carichieti). Acquisti anche sulle popolari con BPER (+5,4%), che secondo alcune indiscrezioni potrebbe presentare un’offerta per Carife entro fine mese, e BANCO BPM (+4,2%).
Recupera terreno MEDIASET (+1,6%) nel finale sui rumors secondo cui Vivendi sarebbe disposto a vendere la sua quota del 24% nel capitale di TELECOM ITALIA (+1,1%), riaprendo così la possibilità di un’Opa sul Biscione. Un portavoce del colosso dei media francese ha però negato l’intenzione di cedere la propria quota nella tlc italiana.
Acquisti anche su FCA (+4,8%) con lo sgonfiarsi del caso sulla violazione delle norme sulle emissioni e i buoni risultati attesi per il quarto trimestre, che saranno presentati il prossimo 26 gennaio.
In calo LUXOTTICA (-2,8%) e YOOX (-5,5%), con le vendite che colpiscono anche i petroliferi SAIPEM(-1,1%) ed ENI (-0,4%).