Apertura sulla parità per i principali listini europei, nel giorno della riunione di politica monetaria della Bce, la prima del 2017. Intorno alle 9:25 il Ftse Mib di Milano è invariato, il Ftse 100 di Londra e l’Ibex 35 di Madrid cedono lo 0,1%, mentre il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi sono rispettivamente a +0,1% e +0,2 per cento.
L’attenzione degli operatori sarà focalizzata oggi sulla riunione di politica monetaria della Bce, la prima del 2017, cui seguirà la conferenza stampa di Mario Draghi (alle 14:30). Dal meeeting non dovrebbero emergere sostanziali novità in tema di tassi di interesse e di quantitative easing, dopo la recente estensione del piano di acquisti al dicembre 2017 e la riduzione dell’importo mensile a 60 miliardi dai precedenti ottanta.
L’agenda macroeconomica odierna prevede la pubblicazione dei dati di novembre sulla bilancia dei pagamenti in Italia e in Europa. Negli Stati Uniti, invece, saranno resi noti i dati sui nuovi cantieri e sulle licenze edilizie a dicembre, i dati settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione e l’indice di fiducia di Philadelphia di gennaio.
Proprio dagli Stati Uniti ha parlato ieri Janet Yellen, presidente della Fed, affermando la volontà di procedere con graduali ma costanti rialzi dei tassi di interesse entro la fine del 2019. Questo per evitare una crescita eccessiva dell’inflazione e uno scenario di instabilità finanziaria, in cui sarebbero necessarie brusche strette monetarie che rischierebbero di portare l’economia in recessione.
Affermazioni che hanno permesso al dollaro di recuperare terreno rispetto all’euro, con l’EUR/USD tornato in area 1,065, e allo yen, con l’USD/JPY a 114,9. Il rafforzamento del biglietto verde penalizza l’oro, sceso sotto quota 1.200 dollari l’oncia.
Risale invece il greggio, con Brent e Wti in progresso di oltre un punto percentuale rispettivamente a 54,6 e 51,7 dollari al barile, in attesa dei dati Eia sulle scorte americane, che verranno diffusi oggi pomeriggio alle 17:00.
A Piazza Affari sprinta in avvio UBI (+3,7%), che ha sottoscritto il contratto di compravendita per l’acquisto del 100% delle tre Good Bank (Banca Etruria, Banca Marche e Carichieti). L’operazione dovrebbe essere perfezionata indicativamente nel primo semestre 2017, una volta soddisfatte le condizioni necessarie e ottenute le autorizzazioni previste.
Partenza positiva anche per gli altri bancari e in particolare per BPER (+1,9%) che secondo fonti di stampa potrebbe presentare un’offerta per Carife entro la fine del mese.
Scivola in fondo al Ftse Mib MEDIASET (-1,9%), dopo il piano presentato ieri e accolto tiepidamente dal mercato. Nel frattempo l’Ad Pier Silvio Berlusconi ritiene ancora possibile un accordo con Vivendi, mentre ha escluso l’interesse di Fininvest per uno scambio di azioni tra il Mediaset e TELECOM ITALIA (-0,8%).
Avvio in ribasso anche per LUXOTTICA (-1,8%), mentre l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha esaminato il deal annunciato con Essilor indicando un rating “A-” sul lungo termine e “A-2” sul breve termine.
Acquisti su FCA (+1,8%) mentre si mantiene intorno alla parità il comparto del lusso, sostenuto ieri dai conti positivi di Burberry.
Per quanto riguarda MPS, sempre sospesa, è previsto per oggi l’ok definitivo da parte di Corte dei Conti e Ragioneria Generale dello Stato per l’emissione di obbligazioni garantite, finalizzate a tamponare l’esigenza di liquidità.