Dalle dichiarazioni rilasciate in un’intervista da Riccardo Ruggiero, amministratore delegato della nuova Tiscali nata lo scorso marzo con l’arrivo dei soci di Aria, due fondi russi di private Equity, sono emerse importanti novità sul futuro della società sarda.
Dopo la ristrutturazione del debito, grazie all’accordo di rifinanziamento con le banche per complessivi 88 milioni, la nuova Tiscali punta alla trasformazione della rete di Aria. L’infrastruttura di rete passerà dalla tecnologia Wimax a quella Lte per coprire le aree del paese in “digital divide esteso”, cioè tutte quelle zone dove il divario tecnologico è ampio e non conviene portare la rete a banda ultralarga, ma usufriranno comunque di dotazioni migliori in termini di qualità e marginalità.
Il cambiamento è possibile grazie alle frequenze 3,5Ghz che Aria aveva acquistato per tutto il territorio nazionale. Ora queste frequenze possono essere utilizzate con le tecnologie Lte e in futuro anche con il 5G. Tuttavia, l’attuale uso di Tiscali si limita alla telefonia fissa, mentre gli smartphone di nuova generazione avranno al loro interno un chip compatibile anche con il 5G.
Tutto questo anche in virtù del recente accordo con Fastweb, che si basa sull’utilizzo delle frequenze 3,5Ghz di Tiscali per lo sviluppo di una rete convergente di ultima generazione nelle principali grandi città italiane ad un canone annuale di 2,5 milioni per i primi cinque anni (12,5 milioni in totale).
Tiscali può anche contare sull’accordo con Enel Open Fiber per portare la rete a banda ultra larga FTTH (Fiber-to-the-home) nelle città di Perugia e Cagliari. L’intesa prevede lo spostamento di 20.000 clienti Adsl Tiscali di Cagliari sulla Fibra EOF entro marzo 2018. Il trasferimento avverrà in parallelo al piano di roll-out della rete in fibra ottica di Enel Open Fiber. Stessa sorte toccherà a Perugia, città natale di Aria, dove i clienti che non potranno essere raggiunti con tecnologie Lte, utilizzeranno la rete di Enel.
Secondo il piano industriale aziendale, l’obiettivo di Tiscali è quello di superare il milione di clienti entro il 2020 rispetto ai 700mila attuali. Grazie alla realizzazione di una propria rete a banda ultralarga, Tiscali potrebbe comprimere i costi in maniera significativa. Si ricorda che la società sarda fattura circa 200 milioni, di cui circa il 50% viene corrisposto a Telecom Italia per l’utilizzo della rete.
Intorno alle 11 il titolo Tiscali segna un rialzo dello 0,8% a 0,047 euro, contro un calo dello 0,4% del Ftse Italia Tecnologia.