Il Ftse Mib termina l’ottava in sostanziale parità (-0,2%) con il settore bancario che guadagna l’1,4% in controtendenza rispetto all’indice settoriale europeo, in flessione dell’1,3 per cento.
Le performance degli istituti di credito sono state favorite dalle attese su future aggregazioni, ma anche dalle parole del presidente della Bce Mario Draghi quando ha ribadito di essere pronto a rilanciare con forza il Quantitative Easing qualora se ne presentasse la necessità ed ha confermato i livelli dei tassi d’interesse.
Il capitolo fusioni ha messo il turbo al Creval (+14,6%) dopo l’annuncio del mandato conferito a Mediobanca ed Equita Sim per valutare possibili aggregazioni. Ed ecco che scatta uno dei candidati, quella Bper che in cinque giorni guadagna l’8,2% in quanto per gli analisti è la candidata più probabile dopo la mancata trasformazione in spa di Popolare di Sondrio (+3,9%).
È opportuno comunque segnalare che l’istituto guidato da Alessandro Vandelli dovrebbe nel frattempo presentare un’offerta per Cariferrara, la quarta Good Bank ancora di proprietà del Fondo di Risoluzione. Il tutto con una soluzione simile a quella predisposta da Ubi (+5,8%) per l’acquisizione delle altre tre Good Bank (Banca Marche, Banca Etruria e Carichieti).
Positivo anche Banco Bpm con un progresso cumulato del 4,3% grazie anche all’aumento del target price a 3,4 euro con rating “buy” da parte di Deutsche Bank. Upgrade originato da: ulteriori possibili sinergie di costo; potenziali nuovi risparmi sulla raccolta rispetto agli altri competitor; sviluppo di impieghi di qualità superiore, grazie al posizionamento nel nord Italia.
Da segnalare anche l’ottima performance di Carige (+10,8%) favorita dalla conclusione positiva della due diligence sui crediti effettuata da Prelios sulla base della quale verranno definite le modalità di riduzione delle sofferenze per far fronte alle richieste Bce.
La banca starebbe prendendo in esame l’eventualità di procedere con la cartolarizzazione di un portafoglio di circa 1 miliardi di npl entro l’estate tramite il ricorso alle Gacs. Inoltre è doveroso ricordare che entro fine febbraio l’istituto ligure dovrà presentare il piano contenente le modalità di riduzione degli npl che intende adottare.
Buone notizie anche per Mps, che venerdì ha comunicato di aver iniziato le attività propedeutiche alle emissioni fino a 15 miliardi di titoli sotto la garanzia statale per rafforzare la propria liquidità. Ed una prima tranche compresa tra 1,5 e 2 miliardi potrebbe essere emessa entro fine gennaio.
Nel frattempo proseguiranno i lavori per il nuovo piano, al cui interno un ruolo di primo piano sarà riservato alla cessione degli npl. Ed al riguardo il Ceo Marco Morelli ha precisato che la dismissione dei 27,7 miliardi potrebbe avvenire tramite la cartolarizzazione dell’intero pacchetto sul modello di quanto previsto nel piano precedente.