Con la fusione tra Banca Popolare di Milano e Banco Popolare, che dal 2 gennaio 2017 sono scambiate come Banco BPM, Brembo è rientrata fra le 40 società del Ftse Mib. Il gruppo di Bergamo era uscito dal principale listino di Piazza Affari lo scorso 19 dicembre, per effetto della revisione trimestrale con cui FTSE Russell aveva riportato a 40 il numero dei membri del Ftse Mib, divenuti 41 dal 7 novembre per effetto della separazione da Snam e contestuale quotazione di Italgas.
Brembo era così tornata a essere la prima azione della lista di riserva, che include nell’ordine: Hera, Anima Holding e Diasorin. La multi-utility bolognese potrebbe quindi fare il suo esordio nel Ftse Mib con una delle prossime revisioni trimestrali dell’indice (con relativi annunci in programma per il 1° marzo, 31 maggio, 30 agosto e 29 novembre), nel caso in cui FTSE Russell decidesse di far uscire Banca Monte dei Paschi di Siena, le cui azioni sono sospese dalle negoziazioni per volere della CONSOB dallo scorso 23 dicembre.
A tal riguardo venerdì scorso FTSE Russell ha comunicato che l’azione Banca MPS rimarrà nel paniere al suo ultimo prezzo di mercato fino a successive comunicazioni e che si continuerà a verificarne i requisiti di permanenza. Se l’istituto non sarà dichiarato fallito, l’azione continuerà a essere inclusa nel Ftse Mib per 20 giorni lavorativi al suo ultimo prezzo di chiusura. Se alla fine di quel periodo l’azione continuerà a essere sospesa, sarà soggetta a una revisione per decidere se permetterle di rimanere nell’indice per un ulteriore periodo di 20 giorni lavorativi o se escluderla. Questa procedura sarà ripetuta a intervalli di 20 giorni lavorativi fino a quando non sarà riammessa alle negoziazioni o la sospensione raggiungerà gli 80 giorni lavorativi. In quest’ultimo caso, se MPS non avrà ancora annunciato la data di ripresa delle negoziazioni, FTSE Russell escluderà l’azione con efficacia dalla revisione successiva.