Prosegue in ribasso la seduta delle principali borse europee, con il Ftse Mib di Milano che poco prima delle 12:00 segna un -0,2 per cento. In rosso dello 0,5% il Ftse 100 di Londra e l’Ibex 35 di Madrid, mentre il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi arretrano dello 0,4 per cento.
Scarna l’agenda dei dati macroeconomici, che oggi vedrà la pubblicazione della stima preliminare sulla fiducia dei consumatori dell’Eurozona nel mese di gennaio. Si attende inoltre l’intervento alle 12:30 del presidente della Bce Mario Draghi, il primo dopo la riunione dello scorso 19 gennaio in cui è stata confermata la politica monetaria ultra espansiva dell’istituto centrale.
Intanto continua la discesa del dollaro nei confronti delle altre principali valute. In particolare, il cambio euro/dollaro torna in area 1,074 mentre il dollaro/yen scende a 113,5. Risale, invece, la sterlina con il GBP/USD a 1,2464 e l’EUR/GBP a 0,862.
Tra le materie prime, in calo il petrolio, con il Brent (-1%) a 54,9 dollari e il Wti (-1,2%) a 52,6 dollari, penalizzato dalle previsioni di un aumento della produzione in Usa. Secondo i dati pubblicati da Baker Hughes venerdì scorso, infatti, il numero di impianti di trivellazione in nord America è salito nell’ultima settimana di 62 unità a 1.036, ossia sui livelli di novembre 2015.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del Btp risale al 2,04%, separato da uno spread con il Bund di 162 punti base.
Tornando a Piazza Affari, in luce GENERALI (+5,5%) sul riaprirsi di possibili scenari di M&A. Alcune indiscrezioni suggeriscono un’imminente uscita del General Manager Alberto Minali, che potrebbe essere letta come un avvicinamento del colosso francese Axa. I rumors parlano inoltre di un possibile interessamento di Intesa in partnership con Allianz.
In scia al rialzo di Generali, sale anche MEDIOBANCA (+1,6%), principale azionista del Leone di Trieste. Tra i bancari INTESA (-2,3%) sconta la revisione dei giudizi da parte di Dbrs, che ha tagliato il rating a lungo termine da A (low) a BBB (high), con trend stabile.
Risale invece UBI (+0,8%) a 3,61 euro, dopo un minimo in mattinata a 3,45 euro, su cui l’agenzia canadese ha confermato il rating di Ubi a ‘BBB (high)’, riducendo però il trend da stabile a negativo. Scende UNICREDIT (-2,9%), nel giorno in cui parte il raggruppamento delle azioni in rapporto di una a dieci.
Soffrono il calo del greggio ENI (-0,7%) e SAIPEM (-1%), mentre spicca TENARIS (+0,8%) in controtendenza in scia ai dati Baker Hughes, data l’esposizione del gruppo in nord America.