Oggi Donald Trump incontrerà i tre colossi di Detroit, General Motors, Ford ed Fca, alla Casa Bianca per discutere le prospettive dell’industria dell’auto a stelle e strisce.
Il meeting rappresenta l’ultimo segnale del miliardario newyorchese del suo inconsueto alto livello di ingerenza nelle operation delle società, dopo aver più volte ammonito gli automaker al grido di “buy american and hire american”.
Sarà la prima volta che i manager delle tre case di Detroit si troveranno insieme alla Casa Bianca dall’incontro del luglio 2011 con Obama. Se in quell’occasione il tema centrale riguardò un rafforzamento degli standard di efficienza, oggi il focus sarà su come gli automaker e la nuova amministrazione Usa lavoreranno insieme per aumentare l’occupazione nel settore.
Trump ha più volte accusato i costruttori di aver delocalizzato la produzione in Messico, minacciando l’imposizione di tariffe del 35% sui veicoli importati dal paese latino. In risposta i gruppi automobilistici hanno annunciato investimenti che creeranno posti di lavoro negli Sati Uniti.
Il meeting rappresenta un’importante opportunità per le società del settore di affrontare le questioni più urgenti che su cui la nuova amministrazione Usa si concentrerà nei primi giorni del suo mandato, tra cui le politiche sugli scambi internazionali, le regolamentazioni e le riforme sulla tassazione corporate.
Inoltre, in novembre l’Alliance of Automobile Manufactures aveva mandato una lettera a Trump in merito a una serie di raccomandazioni, tra cui l’allineamento delle regole imposte dall’Epa e dalla National Highway Traffic Safety Administration.
Secondo l’associazione dei costruttori, infatti, regole incoerenti minacciano di pesare sul settore con potenziali sanzioni di miliardi di dollari.
Un tema di attualità soprattutto per Fca, alla luce delle indagini che l’Epa sta conducendo sulle possibili violazioni delle norme sulle emissioni di alcuni modelli del gruppo.