Il mercato aspetta di sapere quali potranno essere le reazioni di Banca Intesa, dopo l’annuncio da parte di Generali dell’acquisto del 3% dei diritti di voto in chiave antiscalata. Sul mercato circolano voci di diversi scenari possibili, da un’ops sulle azioni del colosso di Trieste a un intervento da parte della banca guidata da Carlo Messina su Mediobanca che detiene il 13% di Generali. Occhi puntati sul cda Intesa che si terrà venerdì prossimo.
Dopo l’annuncio dell’acquisto del 3% dei diritti di voto di Intesa da parte di Generali, gli occhi del mercato sono puntati sulla banca guidata da Carlo Messina in attesa di contromosse. Lo scenario si arricchisce di ipotesi su quali potrebbero essere le reazioni dell’istituto di credito tricolore.
Nonostante lo scetticismo della prima ora, il mercato inizia ad apprezzare la possibilità della creazione di un colosso finanziario italiano che abbia il suo cuore nell’attività di credito e del risparmio gestito. Così le voci si scatenano su quali potrebbero essere i prossimi passi per raggiungere tale obiettivo.
Una delle ipotesi che circolano con insistenza è che Intesa possa lanciare un’offerta pubblica di scambio sul totale delle azioni Generali, aggirando il blocco messo in atto dal gruppo di Trieste che con l’acquisto dei diritti sul 3% del capitale della banca ha attivato le regole sulle partecipazioni incrociate.
Il nuovo colosso, che avrebbe una capitalizzazione di circa 60 miliardi in cui l’apporto delle attività Intesa avrebbe un peso pari a circa due terzi, potrebbe dare vita a campioni nazionali nel settore del risparmio gestito, dove potrebbe contare su realtà del calibro di Banca Generali, Eurizon e Banca Fideuram, mentre nel ramo vita delle assicurazioni, dominerebbe con Generali Italia (16,4% di quota di mercato in Italia) e Intesa vita (18,3%).
Un progetto che poggia su basi di convenienza finanziaria, poiché la difesa dell’italianità da eventuali attacchi di gruppi esteri non può prescindere dalla presentazione di un valido piano industriale che crei valore per gli azionisti.
Un altro scenario strategico vede la possibilità che Intesa decida di muovere su Mediobanca che porta in dote il 13% di Generali di cui è il principale azionista. Non è un caso che sulla base dei rumor di mercato su un possibile scontro finanziario per la conquista di Generali, anche le azioni di piazzetta Cuccia abbiano messo a segno un rialzo che nella seduta di oggi è arrivato all’8% alle 15:30 al prezzo di 8,5 euro.
Anche dopo questo rally Mediobanca, che presenta un azionariato frammentato, capitalizza 7 miliardi, un boccone del tutto abbordabile per Intesa. Si tratta ovviamente di ragionamenti su possibili scenari che poi debbono trovare una realizzazione concreta che rispetti le diverse norme sulla concentrazione e sugli scambi incrociati.
Nel frattempo il mercato è in attesa di sapere cosa emergerà dal cda di Intesa in calendario per venerdì prossimo. L’ordine del giorno ufficiale prevede l’esame del budget, ma è inevitabile che l’incontro rappresenti anche l’occasione per fare il punto sulla situazione fra i diversi soci.
Tra questi, il numero uno di Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti parrebbe disposto a dare il sostegno a un’operazione che sia interessante per i soci e che dia prospettive di rilancio per il sistema finanziario italiano.
In attesa di sviluppi, i titoli Intesa lasciano sul terreno a Piazza Affari il 4,65% al prezzo di 2,29 euro per azione, contro il calo dello 0,73% dell’indice di settore.